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Infortuni sul lavoro, come funziona l’invalidità

Hai avuto un infortunio sul lavoro? Scopri qui tutto quello che c'è da sapere in merito al risarcimento danni

di Francesca Ereddia
16 Ottobre 2023
in Lavoro
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Infortuni sul lavoro: quegli incidenti avvenuti sul lavoro il cui presupposto è il verificarsi di cause “violente” che provocano al lavoratore un danno biologico.

Vediamo insieme da cosa deve essere caratterizzato nello specifico, e come richiedere il risarcimento.

Sommario

Toggle
  • Infortuni sul lavoro: le caratteristiche
  • Come funziona l’invalidità INAIL?
  • Infortuni sul lavoro: cosa fare?
  • Come richiedere invalidità per infortunio sul lavoro?
  • Inabilità permanente e temporanea

Infortuni sul lavoro: le caratteristiche

Perché possa trattarsi di infortunio sul lavoro, deve trattarsi di:

  • una causa improvvisa e violenta, circostanza quindi diversa dalla malattia professionale sviluppatasi nel tempo (ad esempio, il lavoratore che cade da una impalcatura subisce un infortunio sul lavoro. Non lo subisce invece il lavoratore che sviluppa un cancro per contatto con sostanze tossiche)
  • deve portare a una assenza dal lavoro di almeno 3 giorni, certificata dal medico competente
  • ovviamente deve verificarsi durante lo svolgimento delle mansioni lavorative e durante l’orario di lavoro (incluse le pause, dove l’incidente sul lavoro prende il nome di infortunio in itinere)

Come funziona l’invalidità INAIL?

Quando si verifica un infortunio sul lavoro, a intervenire è l’INAIL, che eroga un indennizzo al lavoratore.
Ciò significa quindi che in presenza dell’assicurazione INAIL il datore di lavoro viene esonerato dalla responsabilità civile, ovviamente a patto che siano stati rispettate tutte le norme di sicurezza e prevenzione dagli infortuni (altrimenti, incorre in una responsabilità penale).

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Inoltre, anche il lavoratore per ottenere la tutela INAIL deve mettere in atto alcune precauzioni: se infatti da un lato è vero che INAIL copre gli incidenti causati dai lavoratori stessi, è ovvio che il lavoratore che volontariamente mette in atto comportamenti oltremodo rischiosi o che si rifiuti di mettere in atto i presidi di sicurezza, può non essere risarcito a causa proprio del comportamento negligente da lui messo in atto (si pensi ad esempio al lavoratore che decida arbitrariamente di non indossare le imbracature in un cantiere e cada da una impalcatura)

Eccetto, comunque, i casi (sporadici) della messa in atto di comportamenti volutamente dannosi per sé stessi, il lavoratore ha sempre diritto a un risarcimento.


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Invalidità civile: leggi qui più informazioni su come richiedere l’invalidità

Infortuni sul lavoro: cosa fare?

Il lavoratore deve innanzitutto comunicare al proprio datore dell’infortunio e recarsi presso un Pronto soccorso così da poter ottenere un certificato medico che attesti quanto accaduto e i danni conseguiti.

Nel certificato viene specificato, altresì, se l’incidente ha causato una inabilità temporanea, o, nei casi più gravi, permanente.

A questo punto, è il datore di lavoro a dover dare comunicazione all’INAIL dell’accaduto, entro 2 giorni dalla ricezione del certificato medico. Se l’infortunio è molto grave o esiste pericolo di morte, le ore entro cui comunicarlo sono 24. Quindi, praticamente, il datore deve allertare l’INAIL in modo immediato. Qualora il datore non rispetti i suddetti tempi, vengono applicate sanzioni e multe molto salate.

Come richiedere invalidità per infortunio sul lavoro?

E’ INAIL, sulla base delle segnalazioni fatte dal datore di lavoro, a valutare l’entità del danno e delle menomazioni, sulla base delle sue tabelle.

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Una volta appurato il tipo di menomazione e l’entità, INAIL eroga le prestazioni assistenziali sulla base della gravità del danno. Si tratta, comunque, di calcoli complessi, dei quali è meglio discutere con il proprio consulente del lavoro o avvocato di fiducia. Se pensi di avere ricevuto un risarcimento inferiore a quello a te spettante, puoi presentare ricorso.

Vediamo ora le tipologie di danno e l’entità del risarcimento.

Inabilità permanente e temporanea

Il lavoratore può subire diversi danni da un infortunio, si va dal danno lieve al danno permanente, passando per l’inabilità temporanea.

  • Inabilità temporanea: in questo caso l’indennizzo ha valore del 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno e del 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione clinica. I primi tre giorni, compreso quello dell’infortunio, sono a carico del datore di lavoro, il quale paga la retribuzione completa del giorno dell’incidente e il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi;
  • inabilità permanente lieve: quando si tratta invece di un danno permanente compreso tra il 6 ed il 15%, viene erogato un indennizzo sulla base della gravità della menomazione;
  • inabilità permanente grave: se il lavoratore subisce un danno biologico permanente compreso invece tra il 16% ed il 100%, allora l’ INAIL eroga un indennizzo in rendita dal giorno successivo alla guarigione clinica
  • se invece si verifica l’evento morte, INAIL eroga un indennizzo a favore dei parenti superstiti.

 

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