Manovra 2025, via all’esame dopo la firma di Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato ufficialmente il via libera alla Manovra. Ora il testo completo di 144 articoli approderà alla Camera, e le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento dovrebbero iniziare il 28 ottobre. Limite ultimo per la presentazione degli emendamenti, invece, dovrebbe essere fissato tra l’8 e il 10 novembre. Entro Natale, il testo arriverà poi in Senato. Ma l’obiettivo della maggioranza è non ridursi a discutere la Legge di Bilancio troppo a ridosso della fine dell’anno.
Al centro della Manovra da 30 miliardi resta il taglio del cuneo fiscale, che diventerà strutturale (almeno per i prossimi 5 anni) e coinvolgerà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai 13 milioni già interessati dalla misura. Come ha ribadito il ministro Giorgetti, rispetto alla norma in vigore per i redditi fino a 35.000 euro, con la nuova legge si arriverà “ai redditi fino a 40.000 euro”. E il ministro ha anche annunciato l’inserimento di una nuova misura, cioè “il benefit fiscale fino a cinquemila euro per rimborsare le spese dei lavoratori che le aziende trasferiscono”.
Altra misura-chiave sarà la riduzione a 3 aliquote Irpef. Come si legge nel testo della Legge di Bilancio, l’imposta verrà determinata applicando al reddito complessivo tre aliquote per scaglioni di reddito: fino a 28.000 euro, al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, al 35%; oltre i 50.000 euro al 43%. Soltanto queste due misure, il taglio del cuneo e il ritocco delle aliquote Irpef, costeranno 15 miliardi di euro. Le risorse per coprire queste spese arriveranno, tra le altre voci, dai tagli alla spesa dei ministeri (2 miliardi di euro) e dal contributo di banche e assicurazioni pari a 3,5 miliardi di euro. Mentre dalla revisione delle tax expenditures dovrebbe arrivare un altro miliardo.
Le spese sanitarie, i mutui e le pensioni minime
Altra novità rilevante: le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa vengono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. In particolare, come si legge nel testo appena firmato da Mattarella, “sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese le spese sanitarie detraibili”, così come gli oneri “sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024”. E inoltre “il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
Quanto alle pensioni, per quelle di importo pari o inferiore al trattamento minimo ci sarà nel 2025 un incremento del 2,2% – quindi pari a 3 euro, dai 614,77 attuali a 617,9 euro – che scenderà poi all’1,3% nel 2026. Vengono inoltre confermate tutte le misure dello scorso anno, dall’Ape sociale all’Opzione donna a Quota 103, e viene introdotto anche un incentivo fiscale per chi sceglie di restare al lavoro. È infine garantita la piena rivalutazione degli assegni e delle minime, eliminando il meccanismo di sterilizzazione in vigore.
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Il limite alla spesa per il personale Rai
Con la Manovra in arrivo, per ridurre “gli oneri di esercizio” la Rai non potrà aumentare nel 2025 le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza. E nel 2026 sarà obbligata a ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% (rispetto alla media delle spese nel triennio 2021-2023). Per il 2027, invece, la riduzione della spesa dovrà salire al 4%.
Il tetto ai compensi degli enti
Su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, i compensi corrisposti agli organi amministrativi di vertice degli enti e organismi che rientrano nell’elenco Istat individuati con Dpcm “non possono superare il limite dell’importo annuo corrispondente al 50 percento del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di cassazione”. Nel testo della Legge di Bilancio si specifica anche che la norma in questione varrà per le nomine a partire dal primo gennaio 2025.
Le altre novità della Manovra
Tra le misure inserite in Manovra, figura anche una stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro, ma con vantaggi che aumentano in base al numero dei figli. In sostanza, chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro, e 8mila oltre i 100mila. Per chi ha un solo figlio la cifra sarà ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85. E verrà dimezzata in assenza di figli.
Sarà poi esteso a tutti (non solo a chi ha un altro figlio di età inferiore a 10 anni) il bonus nido previsto per i nuclei familiari con Isee fino a 40mila euro. Per sostenere questa misura verranno stanziati in Manovra 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni per il 2026, 194 per il 2027, 197 milioni per il 2028 e infine 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.
È inoltre istituito un fondo per la valorizzazione del sistema scolastico, con una dotazione di 122 milioni di euro per il 2025, 189 milioni per il 2026 e infine 75 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Per concludere, la nuova Legge di Bilancio introdurrà un’estrazione settimanale aggiuntiva dei giochi del Lotto e del Superenalotto.