Il 9 ottobre 2023 segna l’inizio di un nuovo capitolo per il mondo della scuola italiana. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e i sindacati firmatari del CCNL scuola 2019-2021 si incontreranno per avviare le trattative sul Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) mobilità 2025-2028. Questo accordo triennale sarà cruciale per ridisegnare le regole che regolano la mobilità del personale scolastico e metterà fine all’ultrattività, un periodo prolungato di validità delle vecchie norme.
Cosa cambia con il CCNI mobilità 2025-2028?
Il nuovo contratto arriva dopo un triennio, 2019-2022, in cui le regole precedenti sono state prorogate per tre anni consecutivi. Le negoziazioni del CCNI mobilità affronteranno diversi temi importanti, tra cui:
- tabelle di servizio;
- punteggio bonus per i tutor;
- revisione dei vincoli.
Come cambieranno le tabelle titoli di servizio?
Una delle questioni più delicate in discussione riguarda il calcolo dell’anzianità di servizio per la mobilità d’ufficio e volontaria. Attualmente, il sistema penalizza fortemente i docenti con servizio preruolo o che hanno lavorato in un diverso ordine di scuola. Ad esempio, un insegnante con 12 anni di servizio preruolo, se fa domanda di mobilità volontaria, ottiene 72 punti. Tuttavia, in caso di mobilità d’ufficio (per esempio per esubero), quei 12 anni vengono valutati solo per 28 punti, poiché si considerano in maniera ridotta i primi quattro anni e i successivi.
Questo doppio sistema di calcolo potrebbe violare alcune direttive europee, il che rende probabile una modifica delle tabelle di punteggio. L’obiettivo sarebbe unificare il metodo di calcolo per la mobilità volontaria e d’ufficio, garantendo maggiore equità e trasparenza.
Bonus tutor: un punteggio aggiuntivo per la mobilità?
Un’altra novità in discussione è l’introduzione di un bonus in punti per i docenti tutor, che svolgono attività di orientamento. Questa misura è stata proposta dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara con una direttiva dell’aprile 2023. Se approvata, i docenti che ricoprono questo ruolo potrebbero ricevere un punteggio aggiuntivo, sia ai fini della mobilità, sia nelle graduatorie interne degli istituti scolastici. Il punteggio extra potrebbe essere determinante per mantenere la titolarità della propria scuola, soprattutto in casi di esubero.
Vincoli triennali e deroghe: quali soluzioni?
Uno dei punti più critici del CCNI mobilità 2025-2028 riguarda i vincoli triennali imposti ai docenti, che spesso limitano le possibilità di trasferimento. Oltre a questi, ci sono i vincoli quinquennali per gli insegnanti di sostegno, una misura che potrebbe essere ulteriormente allungata attraverso il nuovo accordo contrattuale. La negoziazione tra MIM e sindacati dovrà cercare soluzioni bilanciate, che tengano conto delle esigenze degli insegnanti senza compromettere la stabilità del sistema scolastico.
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Revisione delle tabelle dei punteggi: cosa aspettarsi?
Infine, una possibile revisione delle tabelle dei punteggi per i titoli è sul tavolo delle trattative. L’attuale impianto, consolidato negli ultimi anni, potrebbe essere oggetto di modifiche sostanziali. La revisione richiederà diversi incontri tra le parti, dato l’impatto che queste tabelle hanno sulle carriere dei docenti e sulla distribuzione del personale.
Quali saranno le prossime tappe delle trattative?
Il primo incontro del 9 ottobre rappresenta solo l’inizio di un percorso che potrebbe durare mesi. Le trattative tra MIM e sindacati si concentreranno sui punti elencati, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che entri in vigore per il triennio 2025-2028. Le questioni più delicate, come la parità di trattamento tra mobilità volontaria e d’ufficio, l’assegnazione del punteggio bonus per i docenti tutor, e la gestione dei vincoli triennali, saranno decisive per il futuro di migliaia di insegnanti.