Come ogni anno, anche nel 2023 cambiano quelli che sono i limiti reddituali per poter ricevere la pensione di reversibilità, dedicata ai familiari di un pensionato (o di un lavoratore) deceduto. In questo articolo vedremo a chi spetta, quanto spetta e quali sono i nuovi limiti di reddito.
Pensione di reversibilità: che cos’è
Introdotta col decreto legge 14 aprile 1939-XVII, n. 636 – convertito in legge 6 luglio 1939, n. 1272 – la pensione di reversibilità è una misura di tutela per i familiari che non posseggano una pensione propria e che, alla morte del coniuge, restano privi di un reddito minimo.
Si tratta di un assegno pensionistico riconosciuto dall’INPS ai familiari di un soggetto deceduto. Bisogna ricordare che vi sono due tipi di trattamenti pensionistici:
- pensione di reversibilità, se il deceduto è un pensionato;
- pensione indiretta, se il deceduto è un assicurato.
La differenza tra i due trattamenti è che nel primo caso (pensione di reversibilità) il defunto ha già maturato il diritto al trattamento previdenziale, il quale poi viene dato ai familiari. Invece, nel caso della pensione indiretta, il defunto prima di morire stava ancora lavorando ma aveva comunque maturato un’anzianità contributiva sufficiente a far riconoscere la pensione.
A chi spetta?
La pensione di reversibilità spetta ai familiari del defunto, nello specifico:
- al coniuge o l’unito civilmente. Per quanto riguarda il coniuge divorziato, la pensione spetta solamente a determinate condizioni:
- il coniuge superstite deve essere titolare dell’assegno divorzile;
- il coniuge non deve essere sposato nuovamente dopo il divorzio;
- l’iscrizione all’INPS del defunto deve essere precedente alla data della sentenza di divorzio.
Se è stato il titolare della pensione a sposarsi nuovamente, la pensione spetta sia al nuovo coniuge sia al coniuge divorziato. Per definire le quote spettanti ad entrambi deve intervenire una sentenza del Tribunale. Ovviamente, al coniuge divorziato spetta solo nella misura in cui rientri tra le casistiche sopra descritte.
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2. Ai figli, ma non tutti:
- ai figli minorenni al momento del decesso del genitore;
- ai figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, senza vincoli di età;
- ai figli maggiorenni che studiano minori di 21 anni, sempre a carico del genitore al momento del decesso;
- ai figli maggiorenni che non lavorano minori di 21 anni, ma che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici;
- Ai figli maggiorenni che studiano minori di 26 anni, sono a carico del genitore al momento del decesso, non lavorano e frequentano l’università.
3. Altri familiari, in assenza delle due categorie sopra elencate (coniugi e figli) o nel caso in cui queste ultime non soddisfino le condizioni per avere diritto alla pensione. Gli altri familiari comprendono:
- i genitori del defunto, a patto che quest’ultimo al momento del decesso abbia compiuto i 65 anni di età e a patto che i genitori non siano titolari di pensione e risultino a carico del defunto.
- fratelli e sorelle del pensionato defunto, a patto che risultino inabili al lavoro, non siano sposati, non siano titolari di altre pensioni e siano a carico del deceduto.
Aumenti pensione reversibilità 2024
Nel 2023 vi è stato un incremento dell’importo del trattamento minimo pari a 567,94 euro. Si tratta dell’adeguamento all’inflazione, pari all’8,1%.
Nel 2024, la rivalutazione annuale dei trattamenti pensionistici è stata del 5,4%, con un importo del trattamento minimo portato a 598,61 euro.
I limiti pensionistici per la reversibilità sono dunque fissati come segue:
- zero tagli (reversibilità totale): per redditi entro il limite di 23.345,79 euro;
- taglio reversibilità del 25%: per i redditi tra i 23.345,79 euro e i 31.127,72 euro;
- taglio reversibilità del 40%: per i redditi tra i 31.127,72 euro e i 38.909,65 euro;
- taglio reversibilità del 50%: per i redditi superiori a 38.909,65 euro.
Percentuali pensione reversibilità superstiti
La pensione di reversibilità è analoga ad una certa percentuale della pensione che veniva attribuita al pensionato prima del decesso. Per esempio, in presenza del coniuge o di eventuali figli, la pensione di reversibilità viene distribuita in tale modo:
SOGGETTI SUPERSTITI | PERCENTUALE |
---|---|
Coniuge solo | 60% |
Coniuge più un figlio | 80% |
Coniuge e almeno due figli | 100% |
Nel momento in cui vi è l’assenza del coniuge, e quindi ad avere diritto alla pensione sono unicamente i figli o gli altri familiari, bisogna fare riferimento ad altre percentuali:
SOGGETTI SUPERSTITI | PERCENTUALE |
---|---|
Un figlio | 70% |
Due figli | 80% |
Tre o più figli | 100% |
Un genitore | 15% |
Due genitori | 30% |
Un fratello o una sorella | 15% |
Due fratelli o sorelle | 30% |
Come fare domanda
Per richiedere la pensione di riversibilità, è necessario fare domanda all’INPS attraverso:
- sito INPS, accedendo con le credenziali SPID;
- contact center, chiamando il numero 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure 06.164.164 da rete mobile;
- Rivolgersi agli enti di patronato e intermediari dell’INPS, tramite servizi telematici.
La decorrenza parte dal primo giorno del mese successivo alla data del decesso.