Si avvicina una scadenza cruciale per i pensionati. Entro il 31 marzo 2025, infatti, alcune categorie di pensionati dovranno inviare il modello Red e quello Invciv per continuare a godere delle prestazioni finora erogate. In caso contrario, l’INPS procederà prima alla sospensione dei pagamenti e infine determinerà la decadenza della prestazione. Vediamo allora a cosa servono i modelli Red e Invciv, e soprattutto chi è tenuto a inviarli (e come) entro la data che è stata recentemente prorogata.
Pensioni, cos’è il modello Red e come inviarlo
Uno dei modelli da inviare entro il 31 marzo è il cosiddetto modello Red, attraverso il quale i pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito – come chi gode dell’integrazione al trattamento minimo della pensione, o dell’incremento al milione – sono obbligati a dichiarare all’INPS i propri redditi. E oltre ai propri redditi, nel modello Red vanno indicati anche quelli del coniuge e dei componenti del nucleo familiare (ma solo nel caso in cui questi siano rilevanti per la prestazione in oggetto).Per inviare il modello Red 2025 è sufficiente accedere al sito INPS ed entrare nell’area personale inserendo le proprie credenziali, dove è disponibile il modello Red precompilato. In alternativa, è possibile farsi aiutare nella compilazione e nell’invio del modello da Caf e patronati.
Chi è obbligato a inviare il modello Red
L’invio del modello Red è obbligatorio per le seguenti categorie di persone:
- I pensionati che negli anni precedenti a quello oggetto di verifica non hanno percepito altri redditi oltre a quello da pensione (redditi propri e dei familiari), ma soltanto se la loro situazione reddituale è variata rispetto a quella dichiarata l’anno prima
- I titolari di prestazioni collegate al reddito che non riferiscono all’amministrazione finanziaria tutti i redditi influenti sulle prestazioni, poiché questi non devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate tramite la dichiarazione dei redditi. Si parla in questo caso dei redditi da lavoro dipendente prestato all’estero, oppure di prestazioni collegate al reddito come interessi bancari, postali, Bot, Cct e altri titoli di Stato, o ancora di proventi derivanti da quote di investimento, soggetti a ritenuta d’acconto alla fonte a titolo d’imposta o sostitutiva dell’Irpef
- I titolari di alcune tipologie di redditi che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate (modelli 730 o Redditi PF), come ad esempio i redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa, o i redditi da lavoro autonomo, anche occasionale
- Tutti coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi, e sono in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione. Ad esempio, i titolari di Assegno al nucleo familiare (Anf) che hanno un reddito da pensione e un reddito da abitazione principale.
Per avere un’idea ancora più chiara a proposito di coloro che sono obbligati all’invio del modello Red, è possibile consultare la circolare Inps n. 195 del 2015, all’interno della quale è anche specificato in quali casi sono rilevanti soltanto i redditi del titolare della prestazione e in quali casi, invece, devono essere forniti anche i redditi del coniuge e dei familiari.
Cos’è il modello Invciv e come inviarlo
Il secondo modello da inviare entro il 31 marzo 2025 è l’Invciv, che serve a comunicare non tanto i redditi ma la permanenza stabile e continuativa in Italia. Questa è infatti una condizione essenziale per continuare a godere di determinate prestazioni, come la Pensione sociale, l’Assegno sociale e l’Assegno sociale sostitutivo dell’invalidità civile. Saranno quindi i titolari di queste prestazioni a dover inviare il modello Invciv in tempo utile, pena il congelamento della prestazione e la successiva revoca della stessa.
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Come nel caso del modello Red, per inviare l’Invciv basta recarsi sul sito dell’INPS, accedere all’area personale e usufruire del relativo modello precompilato. In alternativa è sempre possibile chiedere aiuto a Caf e patronati.