Riforma pensioni quota 41 o 103 nel 2024? Il 31 dicembre si esaurirà l’esperienza annuale di Quota 103, ovvero la possibilità di uscire con 41 anni di versamenti e 62 anni d’età, che è stata introdotta dal governo Meloni per il solo 2023 dopo lo stop a Quota 102. La conferma arriva dalla nascita dell’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico, che sarà composto da 14 membri, oltre al presidente.
Pensioni quota 41: l’Osservatorio per il monitoraggio
Nell’ambito della riforma delle pensioni che dovrà portare a nuove soluzioni di uscita anticipata e flessibile per il prossimo anno, la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, dà l’avvio all’Osservatorio per il monitoraggio. Il mandato, come ha sottolineato la stessa Calderone rispondendo a un Question time alla Camera a fine marzo, è di “monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore, consentendo una revisione sostenibile” dell’universo previdenziale. Per delineare le linee guida di questa revisione, l’Osservatorio dovrà indirizzare il suo lavoro anzitutto in due direzioni:
- sul versante dei pensionamenti anticipati avrà il compito di verificare l’efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di “staffetta generazionale”, possibile se si riesce a sostituire chi va in pensione con lavoratori in giovane età;
- sul versante del cosiddetto “secondo pilastro” sarà chiamato a sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio della previdenza integrativa.
Pensioni quota 41: in arrivo nel 2024?
Nei primi incontri al ministero del Lavoro si è discusso soprattutto di opzione donna e di pensioni delle giovani generazioni, ma il nodo di fondo è la misura che sostituirà quota 103 dal 1° gennaio 2024. L’attuale esecutivo di Giorgia Meloni punta a introdurre la misura di pensioni Quota 41 (l’uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica), che però resta un obiettivo perseguibile nell’arco della legislatura appena cominciata. Perciò, per il 2024 sarà probabilmente necessaria un’altra misura “ponte” in attesa che venga definito lo schema di riorganizzazione del sistema previdenziale su cui era stato avviato il confronto con le parti sociali, anche se la stessa ministra Marina Calderone aveva detto di essere contraria a canali di uscita di un anno per tappare buchi previdenziali a favore di specifiche fasce di lavoratori, da introdurre di anno in anno.
Pensioni quota 41: chi può accedervi?
Secondo i dati attuali, possono accedere a questa pensione anticipata – con il requisito contributivo ridotto a 41 anni a prescindere dall’età anagrafica – solo quanti hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo, anche non continuativo, prima del 19esimo anno di età. Vengono ammesse cinque categorie:
- disoccupati
- caregivers
- invalidi civili
- invalidi gravosi
- usuranti
[Leggi le risposte dell’Inps sulla questione dell’anticipo pensionistico]
Osservatorio per il monitoraggio: la prima direzione verso la staffetta generazionale
Come indicato dalla Calderone alla Camera, l’Osservatorio dovrà “prestare particolare attenzione ai sistemi di prepensionamento e ricambio generazionale, per verificare la sostenibilità di forme di anticipo pensionistico che non gravino unicamente sulla spesa pubblica ma consentano un ciclo virtuoso fra lo Stato, i datori di lavoro e i lavoratori prossimi alla pensione“.
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La staffetta generazionale, quindi, si inquadra in questo percorso nel quale ai lavoratori dovrà essere assicurato un ventaglio di possibilità di uscita anticipata o di lavoro part-time per l’inserimento lavorativo dei più giovani. Gli esperti che comporranno l’Osservatorio, dunque, dovranno formulare proposte rivolte a verificare la fattibilità e l’efficacia di ulteriori forme di staffetta generazionale, anche mediante l’introduzione di misure indirizzate alle piccole e medie imprese attraverso il sostegno dei fondi bilaterali.
Osservatorio per il monitoraggio: la seconda direzione verso la previdenza integrativa
L’intenzione del governo è quella rilanciare il secondo pilastro delle pensioni, quello della previdenza integrativa, che ha subito qualche battuta d’arresto ma che costituisce la vera alternativa ai buchi contributivi dei lavoratori con carriere discontinue. Una priorità, questa, ribadita a Montecitorio: “l’Osservatorio avrà altresì il compito di sintetizzare proposte di interventi utili al rilancio del sistema della previdenza complementare, necessario a garantire un importo complessivo dignitoso per i futuri trattamenti pensionistici calcolati con il metodo contributivo“, ha detto la Calderone.