I PUC (acronimo per “Progetti Utili alla Collettività”) sono dei progetti riservati ai percettori dei nuovi sussidi che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza, ovvero l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione.
Prendere parte a tali progetti è il presupposto per poter percepire i due sussidi in questione. Ma in cosa consistono e come funzionano?
PUC: come funzionano?
I Progetti Utili alla Collettività possono riguardare numerosi ambiti:
- culturale;
- sociale;
- artistico;
- formativo;
- ambientale
- di tutela dei beni comuni.
I progetti utili alla collettività vengono predisposti dai Comuni e dai servizi sociali presenti nell’ambito territoriale del percettore ADI o SFL.
I percettori dei sussidi devono prendere parte a tali progetti, quando richiesto. Quanto alla durata dei PUC, i beneficiari dei sussidi sono tenuti a prendere parte ai Progetti Utili alla collettività (PUC) nel Comune di residenza per non meno di 8 ore settimanali, che possono essere aumentate fino a 16.
Chi può partecipare ai PUC?
Come detto poc’anzi, sono tenuti a prendere parte ai PUC i percettori ADI e i percettori SFL.
I percettori ADI che partecipano ai PUC sono quei membri del nucleo familiare che:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
- non hanno più di 60 anni;
- non sono affetti da disabilità;
- non sono vittime di violenza di genere;
- non hanno carichi di cura (e cioè non sono caregiver di 1 minore di anni 3, di più di 3 figli minori, di una persona disabile).
Esaminiamo più da vicino le due differenti casistiche.
PUC e percettori ADI
Come indicato nel Decreto Ministeriale n. 156 del 12-12-2023, i percettori ADI sono tenuti all’obbligo di “adesione al percorso personalizzato previsto nel patto di inclusione”. Nello specifico, a essere obbligati sono tutti i componenti del nucleo percettore, ad esclusione di persone con disabilità o di età pari o superiore a 60 anni. Sono altresì escluse le donne vittime di violenza di genere e tutte le persone con carichi di cura. Tutti i soggetti esclusi partecipano ai PUC solo su base volontaria.
Vi sono, poi, altre categorie escluse dalla partecipazione ai PUC, e sono:
- le persone occupate;
- le persone frequentanti un regolare corso di studi;
- i beneficiari dell’AdI titolari di pensione diretto;
- i componenti affetti da patologie oncologiche;
- i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di soggetti minori
- di tre anni di età, di tre o più figli minori di età o di componenti il nucleo familiare con
- disabilità grave o non autosufficienza, come definiti a fini ISEE;
PUC e percettori SFL
Anche i percettori SFL sono tenuti a partecipare ai PUC. Sia i percettori SFL singoli che i percettori SFL provenienti da un nucleo percettore anche di ADI prendono parte ai PUC.
Come da decreto ministeriale: “Nelle misure del SFL è prevista la partecipazione dei beneficiari a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento
al lavoro e di politiche attive del lavoro, comunque denominate”
Dopo aver presentato domanda, il percettore effettua la registrazione al portale SIISL, e sottoscrive il PAD. Con l PAD “autorizza la trasmissione dei dati ai Centri per l’Impiego, alle Agenzie per il Lavoro e agli enti di intermediazione, nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro”
A seguito della sottoscrizione del PAD, il percettore SFL viene convocato presso il servizio per il lavoro competente, e procede alla stipula del Patto di servizio personalizzato.
Il Patto di servizio prevede:
- l’adesione a percorsi formativi
- l’adesione ai servizi al lavoro
- la partecipazione ai PUC
La mancata ed ingiustificata partecipazione ai progetti di cui sopra, comporta la decadenza dal beneficio, consistente in una indennità da 350 euro mensili erogati per 12 mesi.
Quando vengono erogati i 350 euro INPS?
Ma quando e come vengono erogati i 350 euro INPS? In realtà, si tratta di un enorme fraintendimento dovuto a errati utilizzi di questa espressione, in giro per il web.
INPS non compie nessuna “erogazione” di 350 euro mensili. Si tratta, infatti, del Supporto per la formazione, il cui importo è sì di 350 euro. La sua corresponsione è subordinata alla:
- firma del PAD,
- del Patto di servizio personalizzato,
- all’iscrizione a SIISL
- alla partecipazione ai PUC nonchè alla collaborazione con i Centri per l’impiego per inserirsi nel mondo del lavoro.
Non esiste, dunque, nessun versamento di 350 euro, e si tratta quindi di un grosso malinteso che ha creato il caso tra i cittadini.
I 350 euro in questione altro non sono che l’importo del Supporto per la formazione, la cui possibilità di percepirlo è appunto quella di collaborare con i Centri per l’impiego ed i Comuni, prendendo quindi parte ai PUC e i corsi formativi proposti.
Cosa succede se si rifiutano i PUC?
La mancata partecipazione ai PUC da parte di quei soggetti non esclusi comporta la decadenza dal beneficio. Coloro che senza giustificato motivo non prendano parte ai progetti, perdono di fatto il diritto ai sussidi.
Ricordiamo che i soli soggetti esclusi sono: over 60, donne vittime di violenza, disabili, persone con carichi di cura. Fatta eccezione per queste categorie, tutti gli altri soggetti percettori di ADI o SFL sono tenuti a prendere parte ai progetti.
In cosa consistono i PUC?
I Progetti Utili alla Collettività riguardano numerosi e svariati ambiti. Analizziamone alcuni.
Ambito culturale: organizzazione di eventi, predisposizione di materiale (volantini, brochure, manifesti), supporto all’organizzazione, messa in opera di attrezzature etc
Ambito sociale: attività di supporto a persone anziane o disabili, recapito della spesa, manutenzione domestica, pulizie, tinteggiatura etc;
Ambito artistico: supporto per l’organizzazione o gestone di mostre, strutture museali, supporto alla segreteria organizzativa, catalogazione del patrimonio artistico, costruzione di piattaforma, accompagnamento a visite.
Ambito formativo: supporto all’organizzazione di corsi, gestione del doposcuola, gestione dei laboratori, etc