Redditi esenti da imposta, quali sono quelli da indicare nel 730, ma che non rientrano nel calcolo delle tasse? Anche se i redditi esenti Irepef vanno dichiarati, non serve inserirli nel conteggio prima di procedere a detrazioni e deduzioni e completare la dichiarazione dei redditi. Anche se è importante rivolgersi a un professionista abilitato, a un Patronato, oppure a un CAF per risolvere queste pratiche, in questa guida possiamo indicare delle linee guida per capire quali sono i redditi che non incidono sulla dichiarazione. Quali sono?
Quali sono i redditi esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche
Le sigle per i redditi esenti sono tantissime ed è difficile orientarsi senza un esperto. Il cittadino ha il dovere di dichiarare anche i contanti non soggetti a tassazione e di tenerne traccia, attraverso documenti quali: certificazioni uniche, ritenute, oppure buste paga con l’indicazione delle indennità percepite. Tutti i redditi secondari devono avere una tracciabilità, per evitare poi di pagare il doppio per via dei controlli effettuati dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate.
In alcuni casi parliamo di redditi che gli enti già conoscono, come pensioni, indennità, sussidi e borse di studio, ma è necessario procedere comunque alla dichiarazione perché questo consente di capire quando si tratta di redditi esenti da imposta. Infatti, un figlio può ottenere un reddito da un padre estinto e lavorare, quindi percepire una piccola somma occasionale. In questi casi è necessario verificare quali sono gli importi dove non si pagano le tasse e quali, invece, sono le soglie previste su cui si calcola l’Irpef.
I redditi esenti da imposta per le persone fisiche sono:
- Le pensioni di diverso tipo. In particolare il riferimento è a:
- pensioni di invalidità (al diretto interessato o a eredi), assegni di accompagnamento, sussidi;
- pensioni sociali;
- pensioni tabellari per leva o per i Carabinieri;
- pensioni per i mutilati nell’esercizio del loro dovere;
- maggiorazioni legate alle pensioni.
- Indennità di diverso tipo:
- mobilità;
- assegno di maternità;
- rendite Inail.
- Borse di studio e redditi universitari, come:
- assegni di ricerca universitaria;
- borse di studio regionali, per vittime del terrorismo o di criminalità organizzata (o loro eredi), per perfezionamento o specializzazione, o ancora per il progetto Socrates.
Oltre a questi, quali sono i redditi esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o imposta sostitutiva? Vediamo come funziona.
Quali sono i redditi non soggetti a ritenuta
Gli importi non soggetti a ritenuta rientrano tra i redditi esenti da imposta. Il riferimento è a:
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- collaborazioni occasionali. Se occasionalmente si svolgono altri lavori per terzi, ma non si superano i 5.000 euro all’anno, allora si indica la collaborazione occasionale non soggetta a ritenuta ai sensi dell’art. 2222 del Codice civile. Nel 730 c’è una sezione apposita per i redditi diversi, ovvero il quadro D.
- prestazioni occasionali. Diverso da collaborazioni, ha una soglia di esenzione dall’Irpef fino a 5.500 euro all’anno.
- redditi provenienti da associazioni sportive. Le quote di esenzione sono:
- 30.658,28 euro per i compensi ottenuti dal 1° gennaio al 30 giugno 2023;
- 15.000 euro per i compensi percepiti da luglio a dicembre 2023.
Dove trovo nel 730 redditi esenti da imposta
I redditi esenti da imposta si trovano nel quadro D, alla voce Altri redditi. Il quadro D mette a disposizione gli spazi per:
- utili e altri proventi equiparati. Indica gli importi ottenuti all’estero, come da riferimento alla pagina dedicata dell’Agenzia delle Entrate;
- redditi derivanti da attività assimilate al lavoro autonomo. Servono per indicare gli importi ottenuti e dimostrati dalle certificazioni uniche;
- redditi diversi, come nel caso di affitti in cedolare secca;
- redditi derivanti da attività occasionale e da obblighi di fare, non fare e permettere. Sono degli importi ricevuti come indennità di rinuncia percepita, per la mancata assunzione del personale, con riferimento alla legge n. 482/68;
- redditi percepiti da eredi e legatari. Qui il riferimento è a pensioni, assegni o borse di studio percepite da eredi e persone beneficiarie di un testamento (legatarie);
- Imposte e oneri rimborsati nell’anno precedente. Ne abbiamo parlato nell’ambito dei rimborsi del 730.