Reddito familiare o ISEE? ISEE o reddito familiare? Esiste una differenza ed è fondamentale conoscerla, dato che entrambi i parametri sono spesso utilizzati come requisiti d’accesso ai vari bonus e sussidi.
Vediamo di studiarli da più da vicino.
Che differenza c’è tra reddito familiare e ISEE?
La dichiarazione dei redditi, che quando fatta da lavoratore dipendente assume la connotazione di modello 730, viene effettuata annualmente dai contribuenti per liquidare le imposte sui redditi.
La dichiarazione dei redditi, indicativo del reddito familiare, non è sempre obbligatoria, ma va fatta solo quando ricorrono determinate circostanze e se si è prodotto reddito. Ad esempio, una persona senza occupazione o che ha prodotto un reddito al di sotto del minimo fissato dalla legge, non dovrà presentare alcuna dichiarazione dei redditi/modello 730.
Contrariamente, invece, è consigliabile produrre l’ISEE anche se si è rimasti senza occupazione o si è prodotto un reddito molto basso poiché è proprio tramite la presentazione dell’ISEE che si ha accesso a sussidi e prestazioni sociali.
Il modello ISEE è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente e punta a certificare ogni anno il patrimonio e il reddito di un nucleo familiare (mentre la dichiarazione dei redditi è volta alla semplice dichiarazione di quanto si è guadagnato).
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Che cosa si intende per reddito familiare?
Il reddito familiare indica non solo la situazione economica derivante dal lavoro, ma anche quello che deriva, ad esempio, da beni materiali come immobili di cui il cittadino risulta proprietario e abbia affittato a terzi.
Anche il canone di locazione va dunque inserito in dichiarazione dei redditi, così come vanno inserite le azioni finanziarie o le partecipazioni presso società.
Altro discorso vale invece per l’ISEE, che “fotografa” la condizione economica attuale di un soggetto.
ISEE: indicatore del reddito e del patrimonio
L’attestazione ISEE invece fa riferimento alla situazione economica complessiva di un nucleo familiare. Il “nucleo familiare” ricomprende tutti coloro che hanno la residenza all’interno della stessa abitazione.
I redditi delle persone residenti all’interno della stessa abitazione vengono calcolati nell’ISEE, inclusi quelli dei figli, se anch’essi percepiscono reddito. Inoltre, vengono calcolate nell’ISEE le informazioni relative alle proprietà immobiliari e mobiliari.
Il calcolo dell’ISEE viene generalmente svolto da CAF o professionisti abilitati: conoscere con esattezza qual è il valore dell’ISEE del nucleo familiare ci dà accesso ad agevolazioni e servizi.
Reddito familiare o ISEE: la definizione di “familiare”
Abbiamo visto che il reddito è semplicemente quanto percepito a titolo lavorativo ma anche di locazione, azionario, etc.
Abbiamo anche visto che invece è l’ISEE a fotografare la situazione economica, e a darci accesso a servizi assistenziali dello stato. Ma cosa si intende per “familiare” e come si ottiene il “reddito familiare”?
Il reddito “familiare” altro non è che la somma dei redditi percepiti dai singoli componenti di una famiglia.
Si differenzia dall’ISEE perché non ricomprende i valori patrimoniali mobiliari e immobiliari. Semmai, al più, nel reddito sono calcolati i “frutti” che possono derivare da tali patrimoni, ad esempio:
- un affitto (nel caso di patrimonio immobiliare);
- delle azioni (nel caso di investimenti azionari).
Reddito familiare o ISEE: dichiarazione e sanzioni
Sia nel caso di false dichiarazioni dei redditi che nel caso di false dichiarazioni ISEE si incorre in sanzioni, specialmente quando da tali dichiarazioni mendaci ne risulti un vantaggio economico per il contribuente, quali bonus, sgravi fiscali, sussidi.
Il cittadino che omette di dichiarare i redditi percepiti durante l’anno è passibile di evasione fiscale, in special modo quando gli importi non dichiarati siano elevati.
E’ grazie all’operato dell’Agenzia delle Entrate, che effettua controlli mirati, che spesso vengono smascherati gli evasori. Oltre alla multa, il cui importo varia sulla base dell’ammontare della cifra evasa, è prevista la sanzione della reclusione da 1 a 3 anni, laddove l’evasione superi i 50mila euro.
Anche sull’ISEE vengono svolti dei controlli, e le false dichiarazioni relative al proprio ISEE possono fare incorrere in sanzioni amministrative e penali, consistenti in:
- una denuncia per il reato di truffa ai danni dell’Inps.
- la reclusione da sei mesi a tre anni per truffa ai danni dello Stato;
- la multa a 51 euro a 1.032 euro;