Con il rinnovo Assegno di inclusione è necessario ripresentare anche i carichi di cura? I carichi di cura, sebbene non sia specificato in nessuna disposizione in modo esplicito, dovrebbero essere inseriti di nuovo come è stato fatto nella domanda precedente. Infatti, sebbene i carichi di cura vengano ora assegnati automaticamente dal sistema, non è a ancora chiaro se tale sistema riporti in automatico i dati relativi anche alla nuova domanda. Vediamo qui sotto tutti i dettagli.
Rinnovo Assegno di Inclusione e carichi di cura
Non esiste una disposizione specifica che dica esplicitamente cosa fare dei carichi di cura al rinnovo dell’Assegno di Inclusione. Ma dal momento che:
- Il PAD deve essere compilato di nuovo,
- Bisogna presentare nuovamente l’ISEE in tutte le sue parti ( compresa la sezione relativa a figli minori, disabili, anziani ecc)
- Occorre rifare, in sostanza, tutto il percorso iniziale già seguito quando si è presentata domanda per la prima volta,
allora è lecito dedurre che anche i carichi di cura vadano eventualmente indicati nuovamente.
ADI e rinnovo: cosa fare per i carichi di cura
Per evitare errori o valutazioni incomplete da parte dell’INPS, è fortemente consigliato reinserire manualmente i carichi di cura, magari rivolgendosi a un CAF o patronato.
Ricordiamo che infatti è importante inserire i carichi di cura correttamente, poiché un solo errore può:
- Influenzare il diritto a ricevere l’ADI (se ad esempio per errore non risultano figli minori);
- Modificare le condizioni relative alla partecipazione ai percorsi di attivazione (chi ha carichi di cura verso figli con meno di 3 anni viene dirottato verso diverse tipologie di percorsi)
- Modificare gli importi spettanti (ricordiamo che i carichi di cura danno diritto a maggiorazioni).
Facciamo ora un esempio sul perché è importante inserirli correttamente. Coloro che hanno carichi di cura, sono infatti esonerati da tutta una serie di doveri che in realtà sono normalmente attribuiti ai percettori ADI. Dalla firma del Patto di servizio personalizzato alla scelta delle agenzie per l’impiego, compresa poi la firma dei Patti per l’inclusione sociale, che escludono dall’obbligo disabili (e in alcuni casi, appunto, anche i loro caregiver).In sostanza, l’essere caregiver di disabili, minori di anni 3, o di 3 o più figli minorenni, concede a coloro che si trovino in tale situazione di non partecipare ai progetti di inclusività sociale e/o lavorativa.
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Per questo, è molto importante inserirli con attenzione, non solo in relazione alla correttezza degli importi ma anche proprio in relazione agli obblighi di partecipazione lavorativa.