Con l’inizio del nuovo anno scolastico, la questione degli stipendi ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) torna al centro del dibattito pubblico. La Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC) CGIL ha lanciato l’allarme: le retribuzioni sono troppo basse, in alcuni casi vicine alla soglia di povertà, mentre il precariato rimane una piaga cronica che mette a rischio la qualità del servizio scolastico.
Perché gli stipendi ATA sono così bassi?
Secondo i dati forniti dalla FLC CGIL, il personale ATA, in particolare i collaboratori scolastici, percepisce uno stipendio iniziale lordo di circa 1.400 euro al mese, che si traduce in meno di 1.000 euro netti. In un contesto di inflazione galoppante, che ha raggiunto il 18% nel triennio di riferimento (2021-2023), il potere d’acquisto di queste retribuzioni è drasticamente diminuito.
Il sindacato evidenzia come questo sia insostenibile per migliaia di lavoratori, che si trovano a fare i conti con stipendi che non riescono a coprire le spese basilari, in un momento storico in cui l’aumento del costo della vita è un problema comune a molte categorie lavorative. Ma per il personale ATA, il divario tra salario e inflazione è diventato insopportabile.
Stipendi ATA vicini alla soglia di povertà
Il nodo della questione riguarda proprio la soglia di povertà: per molte famiglie italiane, uno stipendio inferiore ai 1.000 euro netti rappresenta una sfida quotidiana per far fronte a spese come affitto, bollette e cibo. Se consideriamo l’importanza del lavoro svolto dai collaboratori scolastici – essenziale per il funzionamento di ogni istituto – risulta evidente l’ingiustizia sociale ed economica che li penalizza.
Quali sono le richieste della FLC CGIL per il personale ATA?
La FLC CGIL non si limita a denunciare la situazione degli stipendi ATA, ma avanza richieste precise e concrete. In primo luogo, un aumento salariale che compensi la perdita di potere d’acquisto subita negli ultimi anni. Secondo i calcoli del sindacato, l’aumento finora previsto del 5,78% è ampiamente insufficiente: per colmare il divario tra inflazione e salari, sarebbe necessario un incremento di oltre il 10%.
Più fondi per il rinnovo del contratto
Il rinnovo del contratto nazionale del personale scolastico, scaduto da oltre due anni, è un’altra delle richieste principali. Le risorse stanziate finora dal governo sono insufficienti a garantire retribuzioni dignitose. In vista della prossima Legge di Bilancio 2025, la FLC CGIL invita il governo a destinare risorse adeguate per tutelare il potere d’acquisto di questi lavoratori.
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Inoltre, il sindacato chiede finanziamenti straordinari per rafforzare gli organici del personale ATA. Attualmente, nelle scuole italiane lavorano circa 45mila precari, una cifra che rappresenta oltre il 20% del totale. Secondo la FLC, questa situazione non può più essere ignorata.
Come il precariato influisce sulla qualità del sistema scolastico?
La presenza massiccia di personale precario non solo crea un’instabilità lavorativa, ma ha anche ripercussioni negative sul funzionamento delle scuole. Il personale ATA svolge compiti fondamentali che vanno dalla gestione amministrativa al supporto tecnico, fino alla manutenzione degli edifici scolastici. Senza di loro, le scuole non potrebbero operare in modo efficiente.
L’alto tasso di precariato crea un turnover continuo, che impedisce la costruzione di un rapporto stabile tra lavoratori e istituzioni scolastiche, rendendo più difficile garantire la continuità del servizio e il miglioramento delle condizioni di lavoro. La FLC CGIL sottolinea l’importanza di stabilizzare i precari, in modo da assicurare un servizio scolastico di qualità.
Urgenza di un cambiamento strutturale
La polemica sollevata dalla FLC CGIL è solo l’ultima di una lunga serie di denunce riguardanti il trattamento economico del personale scolastico. Tuttavia, la situazione attuale non riguarda solo gli stipendi ATA e richiede interventi urgenti e non più rimandabili. Il sindacato fa appello alla responsabilità del governo e del Ministero dell’Istruzione, invitandoli a dare priorità alle esigenze del personale ATA nella prossima Legge di Bilancio.
Il miglioramento delle condizioni salariali e lavorative del personale ATA non può più essere considerato un semplice costo. Come affermato dalla FLC CGIL, esso rappresenta un investimento nella qualità dell’offerta formativa e nel futuro del sistema scolastico italiano. Non si può chiedere a questi lavoratori di svolgere funzioni vitali per la scuola senza garantirgli un salario dignitoso e condizioni lavorative stabili.