Tempi incasso assegno circolare. L’assegno circolare, un titolo di credito emesso da istituti di credito, rappresenta praticamente denaro contante. La sua peculiarità risiede nell’impegno della banca emittente a effettuare il pagamento a vista al beneficiario. Ma quali sono i tempi di incasso di un assegno circolare una volta emesso? Questo articolo esplorerà le tempistiche coinvolte nel processo di incasso, rispondendo a domande cruciali per coloro che si trovano ad utilizzare questo strumento finanziario.
Come fare un assegno circolare
L’assegno circolare, comunemente designato come un titolo di credito “a vista”, è caratterizzato dalla presenza imprescindibile della dicitura “pagabile a vista“. La mancanza di questa specifica renderebbe l’assegno nullo. Questo aspetto implica che il beneficiario ha il diritto di presentare il titolo presso la banca emittente, richiedendo la sua immediata conversione in denaro contante.
La certezza di questa conversione è garantita dalla banca emittente, che ha precedentemente verificato e certificato la disponibilità dell’importo nel conto corrente del soggetto emittente dell’assegno. In questo contesto, la copertura finanziaria è un impegno assunto dalla banca emittente, il quale sottolinea l’obbligo di effettuare il pagamento.
Quali sono i rischi di un assegno circolare?
I rischi principali legati all’assegno circolare riguardano la sua perdita o il furto. Poiché l’assegno circolare è come contante, chiunque lo detenga può incassarlo. Pertanto, è fondamentale trattare l’assegno con la stessa attenzione riservata ai contanti.
Che differenza c’è tra un assegno normale e un assegno circolare?
La differenza cruciale tra un assegno normale e uno circolare è la garanzia della copertura da parte della banca emittente:
- l’assegno bancario richiede tre giorni lavorativi per la valuta bancaria;
- l’assegno circolare richiede solo un giorno lavorativo.
Questa differenza rende l’assegno circolare un mezzo di pagamento più rapido ed efficiente.
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Cosa succede se un assegno non viene incassato?
Se un assegno circolare non viene incassato entro i termini stabiliti, non diventa invalido o nullo. Gli assegni circolari si prescrivono entro tre anni dalla data di emissione, e la banca emittente è obbligata al pagamento entro questo periodo. Dopo i tre anni, l’assegno può diventare “dormiente“, e solo il soggetto che l’ha emesso può richiederne l’accredito entro il termine definitivo di prescrizione di 10 anni.
Tempi incasso assegno circolare
Le tempistiche coinvolte nell’incasso di un assegno circolare si distinguono in modo significativo da quelle relative agli assegni bancari, richiedendo un’attenzione particolare per garantire un processo fluido e senza intoppi.
Tempi di valuta bancaria
Il concetto di “valuta bancaria” rappresenta il periodo tra l’addebito di un assegno e la sua effettiva accredito sul conto corrente del beneficiario. Questa data di valuta influisce sul calcolo degli interessi attivi, i quali decorrono dal momento in cui l’importo viene accreditato sul conto del beneficiario. I tempi di valuta sono essenziali per le verifiche bancarie relative alla copertura, all’antiriciclaggio e alla prevenzione del finanziamento di organizzazioni terroristiche. La differenza principale tra assegno bancario e assegno circolare riguarda proprio la valuta bancaria:
- Assegno bancario: 3 giorni lavorativi
- Assegno circolare: 1 giorno lavorativo
Un’eccezione a questa regola si verifica quando l’assegno circolare è versato nello stesso istituto di credito della banca emittente, in tal caso la valuta bancaria corrisponde alla data di emissione.
Tempi di disponibilità
Superati i tempi di valuta, è necessario attendere ulteriormente per la reale disponibilità delle somme. La verifica della disponibilità è cruciale prima di effettuare prelievi o pagamenti, al fine di evitare addebiti per commissioni bancarie dovuti a massimi scoperti. Le banche hanno un periodo massimo per rendere disponibili gli importi:
- Assegno bancario: 5 giorni lavorativi
- Assegno circolare: 4 giorni lavorativi
Tempi di validità
La validità di un assegno circolare è legata al luogo di emissione e incasso, con precise scadenze da rispettare:
- 8 giorni per assegni su piazza (emissione e incasso nello stesso luogo)
- 15 giorni per assegni fuori piazza (emissione e incasso in luoghi diversi)
- 30 giorni come termine di decadenza per il regresso alla girata
Trascorsi questi periodi, l’assegno circolare non perde la sua validità; tuttavia, si prescrive dopo 3 anni dalla data di emissione. Durante questo intervallo, la banca emittente è tenuta a onorare l’impegno di pagamento. Nel caso in cui il beneficiario non incassi l’assegno entro 3 anni dalla sua emissione, quest’ultimo diventa parte dei cosiddetti “titoli dormienti“. Solo il soggetto emittente può richiederne l’accredito entro il termine definitivo di prescrizione di 10 anni.
Comprendere appieno queste tempistiche è essenziale per gestire con successo l’utilizzo degli assegni circolari e prevenire eventuali complicazioni nel processo di incasso.
Che cos’è un assegno circolare non trasferibile?
Un assegno circolare non trasferibile impedisce la cessione a terzi del diritto di incasso. Può essere emesso con questa specifica per limitare la circolazione dell’assegno, garantendo che solo il beneficiario indicato possa incassarlo.