La circolare n.34 del 28 dicembre 2023 offre dei dettagli sulle regole fiscali riguardanti l’art bonus, a seguito di cambiamenti nelle leggi e delle domande fatte dai contribuenti. La protezione e il miglioramento dei beni culturali sono al centro di questo incentivo.
Vengono chiariti anche gli obblighi per coloro che fanno donazioni, chiamati ‘mecenati’, e per coloro che ricevono queste elargizioni. Inoltre, fornisce istruzioni su come applicare una detrazione del 4% su donazioni fatte da Regioni, Province, Comuni e altre istituzioni, sia pubbliche che private. Ma chi può usufruire dell’art bonus? Quali sono i requisiti? Come attivare art bonus?
Cos’è l’art bonus?
Il bonus art è stato introdotto dall’articolo 1 del decreto legge n.83 del 31 maggio 2014, offrendo un credito d’imposta per donazioni in denaro destinate a:
- interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno agli istituti e luoghi culturali di proprietà pubblica, alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri tradizionali;
- costruzione di nuove strutture, restauro e miglioramento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che svolgono solo attività culturali senza scopo di lucro.
La circolare n.34/E del 2023 spiega che il credito d’imposta è valido anche quando le donazioni sono indirizzate ai soggetti, inclusi privati, che gestiscono o hanno in affidamento beni pubblici oggetto di interventi culturali.
Inizialmente previsto per i periodi d’imposta dal 2014 al 2016, l’art bonus è stato prorogato e poi reso permanente con interventi normativi successivi. Lo scopo di queste modifiche è stato semplificare le regole per usufruire di questo vantaggio fiscale, rendendo le disposizioni applicabili sia alle persone fisiche che giuridiche, per incentivare e sostenere il mecenatismo e le donazioni al fondamentale compito dello Stato di proteggere e valorizzare il patrimonio culturale.
Chi può richiedere art bonus?
Il bonus art è un beneficio introdotto per salvaguardare e promuovere la cultura italiana. Si tratta di un credito d’imposta che consente di ricevere uno sconto fiscale per le donazioni fatte a:
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- Persone fisiche (entro il 15% del reddito imponibile)
- Organizzazioni non commerciali (entro il 15% del reddito imponibile)
- Imprese (entro il 5 per mille dei ricavi annui)
Queste donazioni devono essere destinate a interventi per migliorare il patrimonio culturale. Anche le somme versate da membri di associazioni senza scopo di lucro, che lavorano per migliorare la cultura locale, possono beneficiare di questo sconto fiscale, a patto che siano vere donazioni senza alcun vantaggio in cambio.
L’agevolazione è aperta a professionisti, imprenditori con un regime forfettario e aziende agricole, senza restrizioni particolari secondo la legge.
In quale ipotesi il contribuente non può usufruire del credito di imposta art bonus?
Nel contesto del bonus art, si esamina in dettaglio cosa rende un luogo o un istituto parte del patrimonio pubblico culturale. Si fa riferimento alla risoluzione n. 136/E del 2017, che chiarisce che questo requisito si verifica quando un luogo culturale appartiene allo Stato, a una Regione o ad enti locali.
Ad esempio, se un ente pubblico come un Comune acquisisce un bene culturale tramite un’azienda speciale, soddisfa il requisito. Tuttavia, se l’ente pubblico concede solo uno spazio per esposizioni senza un coinvolgimento diretto nella gestione, non soddisfa il requisito di appartenenza pubblica.
Per le aziende, il credito d’imposta può essere usato per ridurre le tasse che devono pagare. Le persone e gli enti non commerciali, invece, possono usufruire del credito d’imposta quando compilano la loro dichiarazione dei redditi per l’anno in cui hanno fatto la donazione.
Ecco alcuni punti importanti da tenere presente riguardo al credito d’imposta del bonus:
- Non c’è un limite massimo di 250.000 euro per l’uso di questo credito.
- Non è soggetto al limite generale di compensazione dei crediti d’imposta e contributi, che è di 2 milioni di euro a partire dal 1° gennaio 2022.
- Anche se si hanno debiti fiscali superiori a 1.500 euro, questo credito può essere utilizzato per abbattere le tasse senza limitazioni.
- Deve essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi.
- È disponibile ogni anno senza restrizioni di quantità.
- Non influisce sul calcolo delle imposte sul reddito e dell’IRAP.
Sul fronte degli obblighi dei donatori, per ottenere il credito d’imposta, le donazioni non devono essere in contanti, ma effettuate attraverso mezzi di pagamento tracciabili come bonifici bancari o bollettini postali.
Art bonus contabilizzazione, come funziona?
Il bonus si applica anche quando si raccolgono fondi attraverso terze parti, come piattaforme online che aiutano nella raccolta di denaro per scopi culturali. Tuttavia, il calcolo per ottenere il bonus deve tener conto della commissione pagata alla piattaforma per il suo servizio.
- Se la commissione è a carico della persona che dona, può essere pagata separatamente dalla donazione stessa oppure sottratta dall’importo totale inviato al beneficiario.
- Se viene sottratta, è importante che l’importo netto (che è la base per calcolare il bonus art) sia chiaramente indicato nella ricevuta fornita dal beneficiario.
I soggetti che ricevono benefici dal bonus, inclusi coloro che gestiscono o hanno in affidamento beni culturali pubblici, devono comunicare ogni mese al Ministero della Cultura quanto hanno ricevuto in donazioni e renderlo pubblico. Questa comunicazione può avvenire anche attraverso un’apposita sezione sui loro siti web istituzionali, in una pagina facile da trovare per il pubblico.
Inoltre, devono fornire queste informazioni in un portale speciale gestito dallo stesso Ministero. In questo portale, i dettagli riguardano lo stato di conservazione dei beni, i lavori di ristrutturazione in corso, i finanziamenti pubblici ricevuti, l’ente responsabile dei beni e altre informazioni pertinenti. Questi dati devono essere divulgati nel rispetto delle leggi sulla privacy.
Inoltre, il soggetto beneficiario deve fornire ai singoli donatori un documento che attesti l’importo delle donazioni ricevute, il metodo di pagamento utilizzato e tutte le informazioni necessarie per identificare a cosa sono stati destinati i finanziamenti.