
Ennesimo pasticcio sull’Assegno di Inclusione 2025. Il Governo, nella persona del Ministro Marina Calderone, ha annunciato in pompa magna l’arrivo di un bonus extra per chi a luglio (e anche dopo) andrà incontro al canonico mese di sospensione dell’Assegno di Inclusione. Ma le criticità restano parecchie, dato che l’esecutivo non si è ancora degnato di specificare le date di erogazione del bonus, mentre quasi mezzo milione di famiglie resterà senza sussidio già a luglio 2025, in attesa del rinnovo e della nuova erogazione di agosto. Insomma, un pasticcio che suscita rabbia e perplessità tra i percettori, anche perché da tempo il Governo (che ha messo in atto le misure riguardanti ADI) sapeva che l’Assegno sarebbe scaduto per molti a fine giugno. E ha pensato di muoversi solo pochi giorni fa. Ecco qui sotto tutti i particolari.
Assegno di Inclusione e bonus extra, l’errore (madornale) del Governo
Il tema centrale non è quindi il bonus in sé, che come stabilito in Consiglio dei Ministri, prima o poi, dovrebbe arrivare. Ma sono le tempistiche a fare rabbia. A fine giugno 2025, Marina Calderone ha annunciato con orgoglio l’addio al mese di stop dell’Assegno di Inclusione, inteso come addio alla mancata erogazione di un mese di sussidio, tramite bonus apposito. Poi sono arrivate nuove indicazioni, sempre generiche.
In primis, si è capito che il bonus ADI extra ammonterà al massimo a 500 euro (ma ovviamente, non sono pervenute indicazioni su importi minimi ed eventuali requisiti). Poi ci è stato detto che, in teoria, la misura verrà approvata in Parlamento entro il 18 agosto. Quindi la conclusione più probabile è una sola: l’aiuto extra arriverà in ritardo, soprattutto per chi ne avrebbe avuto bisogno a luglio. E in questo modo perde senso, completamente, la ratio della misura. Che in teoria era pensata per cancellare quel mese di stop dalla percezione del sussidio.
I ritardi del Governo e l’incertezza sul futuro dell’Assegno di Inclusione
Ritorniamo quindi al problema centrale. Ma come è possibile, ci chiediamo, che il Governo non abbia deciso di muoversi in anticipo in questo caso? Davvero non si erano accorti che mezzo milione di famiglie italiane sarebbero rimaste senza soldi a luglio 2025? Oppure si tratta di una negligenza calcolata? Tutti questi interrogativi restano al momento irrisolti. Non sappiamo perché Calderone e colleghi non abbiamo introdotto il bonus extra con anticipo, per permettere ai percettori ADI di beneficiarne già a luglio.Sappiamo solo, adesso, che i soldi per la misura arriveranno dallo stesso Fondo per la povertà che un tempo era alla base del Reddito di Cittadinanza. Ma il Governo Meloni quel Reddito non l’ha più voluto. Ha messo al suo posto Assegno di Inclusione e SFL, due misure molto più stringenti in termini di requisiti. E adesso, che ai piani alti si sono accorti del disavanzo di soldi – insomma, quello che prima serviva per il Reddito bastava e avanzava per i nuovi sussidi – ecco la mossa dell’ultimo minuto. Cioè dare un contentino a chi avrà il mese di stop, attingendo proprio a quei fondi mai utilizzati nei mesi passati. Ma il contentino, come al solito, arriva tardi e senza un criterio comprensibile. Difficile quindi, in tutto questo, dare un voto sopra la sufficienza all’operato di chi ci governa. E resta solo tanta amarezza. Più altro, che non è possibile esprimere con educazione in questa sede.
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