Bonus Casalinghe 2023: in senso tecnico, in realtà, non esiste. Questo perché la classe delle casalinghe non è tutelata dal nostro ordinamento, dato che il lavoro di “casalinga” non viene riconosciuto dallo Stato come una professione in senso tecnico.
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Ma allora cosa è il bonus casalinghe e come funziona? Vediamolo insieme.
Bonus casalinghe 2023: un fondo destinato ai corsi di formazione
Il Bonus casalinghe è un bonus destinato all’investimento in corsi di formazione per le casalinghe (e casalinghi). In sostanza, chi non svolga alcun lavoro fuori da casa, può partecipare a dei corsi di formazione gratuitamente.
Sono gli enti di formazione, sia pubblici che privati, e ricevere dei finanziamenti per organizzare i propri corsi, che principalmente riguarderanno l’istruzione digitale.
Come detto sopra, possono partecipare al corso sia donne che uomini che svolgano come unica attività quella domestica, anche se verrà comunque data la precedenza alle donne. Presupposto indefettibile per prendere parte ai corsi, è l’iscrizione all’Assicurazione Infortuni Domestici INAIL.
Bonus casalinghe 2023: dove si terranno i corsi?
I corsi si terranno online, e saranno incentrati principalmente sulla digitalizzazione.
Avranno infatti come oggetto l’uso dei siti dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS, oltre che l’uso di software per la gestione del budget domestico.
Gli enti che hanno intenzione di aderire, devono presentare domanda entro il 31 marzo 2023, e chi ha intenzione di partecipare dovrà fare domanda direttamente agli enti.
Questo è quanto, per ciò che concerne il “bonus casalinghe” in senso stretto.
Vediamo ora gli altri bonus destinati sempre alle donne, come il bonus mamme disoccupate, e il bonus bebè.
Bonus mamme disoccupate: un sussidio per le mamme che non lavorano
Si tratta di un assegno è pari a 1.545,55 euro, cui hanno diritto le mamme disoccupate ed appartenenti a un nucleo famigliare il cui ISEE non superi i 32,222,66 euro annui, in un nucleo composto da 3 persone.
Bonus asilo nido
Il bonus asilo nido spetta solo ai genitori di bambini di età inferiore a tre anni e affetti da gravi patologie
Gli importi sono calcolati in base all’ISEE:
- Importi ISEE fino a 25mila euro: 3000 euro annui;
- Importi ISEE da 25mila euro a 40mila euro: 2500 euro annui;
- Importi ISEE da 40mila euro: 1500 euro annui.
Bonus Mamma domani
Il Bonus Mamma Domani è un bonus Una Tantum, e la mamma può farne domanda dal settimo mese di gravidanza.
Basterà chiedere il certificato di gravidanza al ginecologo e poi rivolgersi all’INPS per ottenere il bonus (tramite sito INPS, call center o patronato).
Bonus bebè (assegno di natalità)
Ricordiamo inoltre anche il Bonus Bebé. Si tratta di un assegno di natalità il cui importo è compreso tra i 960 e 1.920 euro.
Spetta ai nuclei famigliari con un ISEE minore a 25mila euro, e l’INPS corrisponderà l’assegno a rate mensili, per un massimo di 36 rate, dalla nascita del bebè fino al compimento del terzo anno.
Social card: l’assegno sociale
La social card è un assegno di 80 euro accreditati ogni due mesi su una carta acquisti.
L’importo dell’assegno è da spendere presso esercizi alimentari, farmacie, e per il pagamento delle bollette.
Hanno diritto alla social card coloro che:
- Hanno almeno 65 anni, oppure un bambino di almeno 3 anni;
- Un ISEE minore a 6.863,29 euro;
- Un patrimonio mobiliare (conto corrente, deposito, ecc.) non superiore a 15.000 euro.
Come richiedere i bonus
Per i bonus mamma domani, bonus asilo nido, e bonus bebè, la domanda va rivolta all’INPS, secondo le seguenti alternative modalità:
- Il sito INPS;
- Il patronato del proprio comune;
- Call center INPS
Quanto alla social card , la domanda va presentata in ufficio postale, dove verranno forniti i moduli da compilare.
Fa eccezione il Bonus Mamme disoccupate, che, come abbiamo detto, va richiesto presso il proprio Comune di appartenenza.
Fondo Pensione per casalinghe
In ultimo, ricordiamo anche che il fondo pensionistico per casalinghe è stato recentemente istituito per permettere alle casalinghe di avere una pensione, per non essendo equiparate a delle lavoratrici vere e proprie.
Casalinghe e casalinghi possono andare in pensione a partire dai 57 anni, se hanno versato almeno 5 anni di contributi volontari. L’importo minimo è di 309,84 euro annui.
Si tratta tuttavia di un contributo volontario e non obbligatorio.