Negli ultimi anni, le abitudini dei giovani sono mutate radicalmente, in gran parte a causa della pandemia di COVID-19. Le misure di isolamento sociale e la chiusura prolungata delle scuole hanno profondamente influenzato lo stile di vita, la salute mentale e i rapporti interpersonali degli adolescenti, generando nuove sfide per il sistema scolastico e per gli insegnanti. Questo cambiamento ha richiesto ai docenti di adattarsi e assumere ruoli che vanno oltre l’insegnamento tradizionale, trasformandosi spesso in figure di supporto psicologico.
Quali sono stati gli effetti della pandemia sulle abitudini dei giovani?
La pandemia ha portato a un drastico cambiamento nel benessere e nello stile di vita degli adolescenti. Secondo la VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia, la percezione di buona salute è calata rispetto al periodo pre-pandemico, con differenze significative legate all’età e al genere. Solo il 75% delle ragazze quindicenni e l’89% dei loro coetanei maschi dichiarano di godere di buona salute. Inoltre, meno della metà delle ragazze di 13 e 15 anni percepisce un benessere psicologico soddisfacente, una percentuale decisamente inferiore rispetto ai coetanei maschi.
La frequenza di sintomi come mal di testa, nervosismo, difficoltà a dormire e irritabilità è aumentata: il 74% delle ragazze e il 49% dei ragazzi ne ha sofferto con regolarità negli ultimi sei mesi. Anche l’uso di farmaci per alleviare questi sintomi è più diffuso tra le ragazze, segnalando un peggioramento della salute mentale.
Come è cambiata la vita sociale degli adolescenti?
L’uso dei social media è diventato un’ancora di salvezza per molti giovani durante la pandemia, ma ha anche esacerbato problematiche come il cyberbullismo. Il 17% delle ragazze e il 10% dei ragazzi fanno un uso problematico dei social, che può portare a ripercussioni sulla loro salute fisica e psicologica. Il bullismo online è più diffuso tra le ragazze (17% contro 13% dei ragazzi) e coinvolge maggiormente le fasce più giovani.
Quali sono le sfide per gli insegnanti?
Gli insegnanti si trovano oggi a dover gestire classi sempre più diversificate, non solo dal punto di vista culturale, ma anche da quello dei bisogni educativi e psicologici. L’incremento del disagio giovanile degli studenti richiede loro di diventare una sorta di ponte tra il supporto didattico e psicologico, senza che vi sia una formazione specifica o un supporto istituzionale adeguato.
Un’ulteriore complicazione è la tecnologia, che se da un lato apre nuove opportunità didattiche, dall’altro introduce elementi di distrazione e disuguaglianza. La gestione di queste sfide richiede un notevole sforzo, spesso aggravato da classi sovraffollate. Come affermato da alcuni docenti, progetti educativi efficaci sono difficili da realizzare in classi con più di 25 alunni, dove l’attenzione individuale è limitata.
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L’importanza di un approccio olistico all’istruzione
La scuola non è più solo un luogo di apprendimento accademico, ma un ambiente in cui si coltivano relazioni e si supporta la crescita emotiva degli studenti. Il rapporto con le famiglie si rivela cruciale: sebbene la maggioranza degli adolescenti si senta supportata dai propri genitori, la percentuale scende con l’età, segnalando una maggiore difficoltà nei rapporti in età adolescenziale avanzata.
Per affrontare efficacemente queste nuove realtà, è essenziale che gli insegnanti ricevano formazione specifica e supporto professionale per gestire i disagi emotivi e psicologici degli studenti. Solo così sarà possibile creare un ambiente scolastico inclusivo, dove l’educazione accademica e il benessere personale degli alunni vanno di pari passo.
Le nuove generazioni di studenti stanno affrontando sfide complesse che richiedono un approccio integrato da parte del sistema scolastico. La figura del docente moderno è quella di un educatore-mentore, capace di bilanciare l’insegnamento e il supporto emotivo. La passione per l’insegnamento resta il motore principale che spinge i docenti a fronteggiare queste sfide, costruendo un futuro più resiliente e inclusivo per i giovani di oggi.