Naspi e reddito di cittadinanza sono compatibili? Chi percepisce la naspi può prendere il reddito di cittadinanza? Una domanda che spesso si pongono i percettori di uno o dell’altro sussidio, cui ora cercheremo di dare le giuste risposte.
RdC-Naspi: c’è compatibilità?
Partiamo innanzitutto col dire che Naspi ed RdC sono due sussidi che hanno due finalità differenti:
- la Naspi è un sussidio economico volto a tutelare economicamente chi si trova in stato di disoccupazione, fino a che non trova un nuovo lavoro;
- il reddito di cittadinanza, invece, punta al reinserimento lavorativo di un individuo, non a caso chi percepisce RdC è tenuto a partecipare a corsi di reinserimento lavorativo e ad accettare le offerte di lavoro definite “congrue”, pena la decadenza dal beneficio.
Mentre la prima è una tutela economica che protegge chi ha perso il lavoro ed è in regola coi contributi, il secondo viene corrisposto a chiunque sia in difficoltà economica indipendentemente dalla sua condizione lavorativa pregressa.
Veniamo ora alla domanda cruciale.
Posso percepire Naspi e Reddito di cittadinanza insieme?
Sì, ma vi sono alcune piccole particolarità quando un cittadino percepisce sia Naspi che RdC. Infatti, pur essendo Naspi ed RdC cumulabili, il Reddito viene rimodulato in base a quanto percepito con Naspi.
Facciamo un esempio pratico per capire quanto viene decurtato, quando si vanno a percepire i due sussidi insieme.
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Esempio: Sono una persona che prende 700 euro di Naspi, e il mio importo massimo mensile di RdC è di 600 euro. INPS stabilisce che l’importo RdC massimo a me erogabile è pari al 50% della Naspi, in questo caso, dunque, 350 euro e non 600 come invece sarebbe stato in assenza di Naspi.
Ovviamente, si tratta solo di un calcolo a puro titolo esemplificativo, per conoscere la propria situazione personale, è consigliabile invece parlare direttamente con l’INPS (o al proprio commercialista) per avere chiara la situazione.
FAQ
Cosa significa che se percepisco RdC devo partecipare ai corsi di formazione?
Abbiamo visto prima, mentre elencavamo le differenze tra Naspi ed RdC, che i percettori RdC sono tenuti a iscriversi presso i Centri per l’impiego, partecipare ai corsi di formazione, e accettare le varie ed eventuali proposte lavorative, pena la decadenza dal beneficio.
Coloro che infatti percepiscono RdC, devono fare dichiarazione di immediata disponibilità (la cosiddetta DID) entro 30 giorni da quando viene accettata la loro domanda per RdC.
Chi percepisce RdC verrà dunque convocato presso i Centri per l’impiego, presso cui deve obbligatoriamente presentarsi, e se si rifiuta la chiamata per due volte, si decade dal beneficio.
Reinserimento lavorativo RdC: come funziona?
Chi percepisce RdC, a differenza di chi invece percepisce Naspi, deve partecipare a tutte le iniziative di inserimento lavorativo, ivi compresi i corsi di formazione, e in generale qualsiasi iniziativa che sia volta a reinserire nel mondo del lavoro il percettore del sussidio. Tra le iniziative volte al reinserimento lavorativo, vi è anche l’obbligo di effettuare attività di ricerca attiva del lavoro, che verrà verificata dagli stessi Centri per l’Impiego, con frequenza mensile.
Cosa sono il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale?
Il patto per il lavoro è un patto che viene firmato dal percettore RdC con il quale si impegna a partecipare alle politiche attive di reinserimento nel mondo del lavoro. Si distingue dal Patto per l’inclusione sociale.
Mentre, infatti, il patto per l’inclusione è rivolto a coloro che si trovano in una condizione di vulnerabilità particolare, che li pone quindi in uno stato di provvisoria inoccupabilità, il Patto per il lavoro è un patto rivolto agli occupabili, con il quale prendono il loro impegno verso i Centri per l’impiego.
Nel prossimo futuro, Patto per il lavoro e Patto per l’inclusione porteranno a questi due scenari:
- chi firma il patto per il lavoro viene dirottato verso i Centri per l’impiego, e percepirà il Supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre 2023
- chi firma il patto per l’inclusione sociale, invece, verrà preso in carico dai servizi sociali e percepirà RdC fino al 31 dicembre 2023.