SFL a confronto: i Paesi d’Europa hanno il loro specifico supporto per la formazione. Anche fuori dall’Italia i programmi per il Supporto per la formazione mirano a facilitare la riqualificazione professionale e l’inclusione nel mercato del lavoro. Analizziamo e mettiamo a confronto SFL negli altri Paesi.
Sommario
ToggleSFL a confronto: come funziona negli altri Paesi?
Mettiamo a confronto i meccanismi di SFL nei principali Paesi Europei.
Germania: Bildungsgutschein (Voucher per la formazione)
Il “Bildungsgutschein” è un programma tedesco che offre ai disoccupati o a chi è a rischio di disoccupazione la possibilità di frequentare corsi di formazione professionale. Il voucher copre i costi della formazione e, in alcuni casi, anche le spese di viaggio o di alloggio. Viene gestito dall’Agenzia Federale per l’Impiego (Bundesagentur für Arbeit) e ha l’obiettivo di migliorare le competenze dei lavoratori per facilitarne il reinserimento nel mercato del lavoro.
Francia – Compte Personnel de Formation (CPF)
Anche la Francia ha il suo equivalente del Supporto per la Formazione: il “Compte Personnel de Formation”, che consente ai lavoratori e ai disoccupati di accumulare crediti per finanziare la formazione professionale. I lavoratori possono utilizzare il proprio conto CPF per seguire corsi di formazione che migliorano le loro competenze professionali. È una misura che promuove la formazione continua e mira a facilitare la mobilità professionale.
Regno Unito – Adult Education Budget (AEB)
Nel Regno Unito, l’Adult Education Budget (AEB) finanzia percorsi di formazione per adulti, in particolare per persone che hanno abbandonato la scuola o che necessitano di riqualificazione. I corsi sono spesso focalizzati su competenze fondamentali come l’alfabetizzazione digitale, matematica e lingua inglese, ma ci sono anche opportunità per acquisire competenze tecniche. Questo strumento si inserisce in una politica di lifelong learning che favorisce la continua crescita delle competenze lavorative.
Spagna – Formación para el empleo
In Spagna, il sistema di “Formación para el empleo” è gestito attraverso fondi statali e l’Unione Europea, e si concentra sull’offrire opportunità di formazione per disoccupati e lavoratori. Questo sistema è simile a quello italiano e si articola in programmi che coprono una vasta gamma di settori professionali, permettendo ai lavoratori di migliorare le loro competenze e aumentare la loro occupabilità.
Danimarca – Flexicurity e Misure di Riqualificazione
La Danimarca è conosciuta per il suo modello di “flexicurity“, un modello che combina flessibilità nel mercato del lavoro e misure di sicurezza sociale. Le persone che perdono il lavoro hanno accesso a un robusto sistema di riqualificazione professionale attraverso corsi finanziati dallo Stato. Questi programmi mirano a garantire che i disoccupati possano rientrare nel mercato del lavoro con competenze aggiornate o nuove.
SFL e il gap con gli altri Paesi
Tuttavia, resta il fatto che esiste un gap significativo tra l’Italia e altri Paesi europei, in termini di politiche per la formazione professionale e riqualificazione dei lavoratori. Tale divario si manifesta in diversi aspetti, sia nell’efficacia dei programmi di formazione che nella loro struttura organizzativa e accessibilità.
In particolar modo, il gap è evidente in ambiti come:
- flessibilità e rapidità di adattamento: Paesi come la Germania e la Danimarca hanno sistemi di formazione più flessibili e meglio integrati con le esigenze del mercato del lavoro. In Germania, ad esempio, il programma Bildungsgutschein consente ai disoccupati di accedere rapidamente alla formazione professionale, con percorsi personalizzati in base alle esigenze di ogni individuo e del mercato del lavoro localea, d’altra parte, ha un sistema meno dinamico e spesso troppo burocratizzato, il che rallenta l’accesso alle opportunità di formazione e ostacola la rapida riqualificazione dei lavoratori.
- scarsità di investimenti: l’Italia ha storicamente dedicato meno risorse alla formazione professionale rispetto a Paesi come la Francia o il Regno Unito. La Francia offre una copertura continua per tutta la vita lavorativa, con fondi accumulabili che possono essere spesi in qualsiasi momento per migliorare le competenze
- mancanza di coinvolgimento delle aziende e delle parti sociali: un altro elemento che evidenzia il divario è il coinvolgimento delle aziende nel processo formativo. In altri Paesi come Germania e Francia, le aziende hanno un ruolo centrale nella formazione professionale. Offrono stage, apprendistati e programmi di formazione in collaborazione con lo Stato. In Italia la collaborazione tra aziende, sindacati e enti di formazione è meno strutturata, quasi del tutto inesistente.
Una burocrazia complessa, lo scarso coordinamento tra Stato ed aziende e poche risorse destinate alla formazione, hanno fatto sì che negli anni si creasse un divario tra gli altri Paesi e l’Italia, che al momento è pertanto molto indietro rispetto al resto d’Europa.