Ogni anno molte famiglie si chiedono se sia necessario rinnovare l’Assegno Unico e Universale. La risposta è no: il beneficio non richiede la presentazione di una nuova domanda, in quanto viene erogato automaticamente a chi lo ha già ricevuto negli anni precedenti.
Tuttavia, esiste un aspetto cruciale da tenere in considerazione: l’ISEE deve essere aggiornato ogni anno per continuare a percepire l’importo pieno spettante. La scadenza per l’ISEE 2025 è il 28 febbraio.
Se non si presenta un ISEE aggiornato entro questa data, a partire dal 1° marzo 2025 l’INPS erogherà automaticamente l’importo minimo, pari a 57,45 euro per figlio. Questo può comportare una riduzione significativa per molte famiglie che, in base alla loro situazione economica, avrebbero diritto a somme più elevate.
Perché è importante presentare l’ISEE 2025?
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il parametro che permette all’INPS di calcolare l’importo esatto dell’Assegno Unico per ogni nucleo familiare. Più basso è l’ISEE, maggiore sarà l’assegno spettante. Se una famiglia non presenta l’ISEE, l’INPS non ha modo di conoscere la sua reale situazione economica e assegna d’ufficio l’importo minimo. Questo significa che molte famiglie potrebbero perdere una parte significativa dell’assegno semplicemente perché non hanno aggiornato la loro documentazione in tempo.
Va ricordato che l’ISEE non è utile solo per l’Assegno Unico: è un documento fondamentale per accedere a numerose agevolazioni statali, come il bonus asilo nido, le riduzioni sulle tasse universitarie e i contributi per famiglie numerose.
Come aggiornare l’ISEE per l’Assegno Unico 2025?
Per aggiornare l’ISEE e continuare a ricevere l’importo corretto dell’Assegno Unico, bisogna seguire questi passaggi:
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- compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU): è il documento che serve per calcolare l’ISEE ed è necessario per tutti i beneficiari di prestazioni legate al reddito;
- presentare la DSU tramite CAF, patronati o direttamente online sul sito dell’INPS o del proprio ente previdenziale;
- verificare che l’ISEE sia stato calcolato correttamente e che non ci siano errori o omissioni nei dati inseriti, per evitare ritardi nei pagamenti.
Se la presentazione avviene entro il 28 febbraio 2025, l’INPS continuerà a erogare l’importo corretto dell’Assegno Unico senza interruzioni o riduzioni.
Quanto spetta con l’ISEE aggiornato?
L’importo dell’Assegno Unico dipende dall’ISEE del nucleo familiare. Con la rivalutazione ISTAT dello 0,8%, a partire da febbraio 2025 gli importi saranno i seguenti:
- minimo: 57,45 euro per figlio (per chi non presenta l’ISEE o supera la soglia massima);
- massimo: 200,99 euro per figlio, per le famiglie con ISEE inferiore a 17.227,33 euro.
A queste cifre si aggiungono eventuali maggiorazioni per:
- figli con disabilità, con importi maggiorati in base al grado di disabilità;
- famiglie numerose, con aumenti per il terzo figlio e successivi;
- genitori giovani (under 21), con un incremento dell’assegno.
Per chi ha già ricevuto l’Assegno Unico negli anni scorsi, l’importo sarà ricalcolato automaticamente in base al nuovo ISEE 2025.
Cosa succede se l’ISEE viene presentato in ritardo?
Se il 28 febbraio 2025 passa senza che l’ISEE sia stato aggiornato, l’INPS ridurrà automaticamente l’assegno all’importo minimo di 57,45 euro per figlio. Tuttavia, è possibile rimediare:
- se l’ISEE viene presentato successivamente, ma comunque entro il 31 dicembre 2025, l’INPS provvederà a ricalcolare gli importi e ad accreditare gli arretrati;
- Se l’ISEE non viene presentato entro il 2025, le somme non percepite non potranno più essere recuperate.
Perché conviene aggiornare l’ISEE subito?
Aggiornare l’ISEE entro il 28 febbraio permette di ricevere l’importo pieno dell’Assegno Unico senza interruzioni. Aspettare oltre quella data significa:
- subire una riduzione temporanea del sostegno economico, perché si percepirà solo l’importo minimo fino alla presentazione del nuovo ISEE;
- dover attendere mesi per ricevere gli arretrati, poiché l’INPS impiega tempo per rielaborare le pratiche e ricalcolare gli importi spettanti;
- correre il rischio di dimenticarsi la scadenza e perdere gli arretrati, specialmente se l’ISEE viene aggiornato dopo il 31 dicembre.
Un’attenzione particolare va data alle famiglie con più figli o con ISEE basso, che possono ricevere importi significativamente più alti rispetto al minimo previsto.
Dunque è fondamentale aggiornare l’ISEE entro il 28 febbraio per continuare a percepire l’importo corretto. Chi non aggiorna la documentazione riceverà solo 57,45 euro per figlio a partire dal 1° marzo, con la possibilità di recuperare gli arretrati solo se l’ISEE viene presentato entro il 31 dicembre 2025.