Con il calo delle nascite in Italia, si cerca di aiutare il più possibile le famiglie che decidono di fare un figlio, anche dal punto di vista economico con un contributo mensile, l’assegno unico. Seguire tutti i procedimenti burocratici è fondamentale per beneficiare di tutti i vantaggi, soprattutto quando si tratta del primo figlio, dato che bisognerà presentare la domanda di assegno unico universale. Se si decide di avere altri figli in futuro, basterà aggiungerli alla domanda già presentata, senza dover rifare tutto il procedimento da capo. L’INPS ha bisogno di tutte queste informazioni per disporre i pagamenti, quindi è importante non commettere nessun errore. Ma cosa succede nel nucleo familiare a livello ISEE alla nascita di un figlio?
Assegno unico, la prima cosa da fare quando nasce un figlio
L’Assegno unico universale (AUU) è un sostegno economico che viene dato alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico e senza limiti di età per i figli disabili. Quando nasce un figlio, la prima cosa da fare richiedere un nuovo ISEE così da poterlo includere nel nucleo familiare. Si tratta di un passaggio fondamentale per l’INPS, altrimenti non può calcolare l’importo corretto dell’assegno unico e verrà riconosciuto solo l’importo minimo. Per poter aggiornare l’ISEE bisogna prima ottenere il codice fiscale del nuovo figlio.
Ci sono famiglie però che hanno fatto l’ISEE prima della nascita del figlio, nello stesso anno in cui è nato. In questo caso specifico, basterà fare un aggiornamento senza dover rifare tutta la documentazione, è un procedimento che richiede poco tempo: basta inserire il codice fiscale del nuovo figlio. Dal momento in cui patrimonio e redditi restano invariati, l’ISEE sarà ovviamente più basso con un nuovo membro in famiglia. La domanda di assegno unico si può richiedere in via telematica tramite il sito dell’INPS oppure chiamando il numero verde, recandosi al Caf e patronati. Anche quando bisogna effettuare degli aggiornamenti (ad esempio, inserire il codice fiscale di un nuovo figlio) si possono utilizzare gli stessi canali. Una volta eseguiti tutti i passaggi, l’INPS effettuerà un controllo e un successivo ricalcolo dell’assegno unico considerando il nuovo minore a carico.
Cosa succede a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza?
L’importo dell’assegno unico può variare per ogni famiglia in base alla condizione economica, che si può valutare tramite l’ISEE e al numero di figli a carico. Ci sono nuclei familiari però che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, in questo caso si sottrae la quota relativa ai figli dall’importo teorico spettante. Chi beneficia del Reddito di Cittadinanza non deve presentare alcuna domanda per ricevere l’assegno unico, si occuperà l’INPS ad accreditare direttamente le somme dovute sulla Carta RdC. Tutte le informazioni si possono prelevare in automatico tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), se è stata presentata, tenendo in considerazione l’ISEE. Non sempre però l’INPS dispone di tutte le informazioni necessarie, è importante controllare se è presente tutta la documentazione e, nel caso in cui venga richiesto, integrare i dati attraverso il Modello Rdc-Com/AU, che va compilato e inviato solo in modalità telematica. Nel sito dell’INPS sono presenti tutte le informazioni per capire come compilarlo e inviarlo senza fare errori.
Ricordiamo che la nascita di un nuovo figlio comporta automaticamente un abbassamento dell’ISEE e zero tasse nel 2024, mentre al terzo e al quarto figlio scattano delle maggiorazioni dell’importo. Per quanto riguarda il quarto figlio, viene applicata una maggiorazione forfettaria di 150 euro che coinvolge tutti i figli a carico. La legge Bilancio 2023 ha inoltre inserito una maggiorazione del 50% fino al 1° anno di vita del bambino, mentre per le famiglie che hanno almeno 3 figli c’è una maggiorazione fino al compimento dei 3 anni.