Come aumentare l’importo dell’assegno unico? Come ogni anno, anche nel 2023 a partire dal 1° aprile sarà possibile aggiornare l’Isee al fine di aumentare l’importo dell’assegno unico ed ampliare così il numero di bonus e di agevolazioni di cui disporre nel caso in cui si sia verificato un peggioramento delle proprie condizioni economiche.
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Aumentare l’importo dell’assegno unico: come fare
Da sabato 1° aprile 2023 sarà finalmente disponibile all’interno della propria area personale MyInps l’apposita sezione per poter aggiornare l’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Nella sezione si potrà sostituire il nuovo importo con quello richiesto a inizio anno. Altrimenti, dal lunedì successivo, ci si potrà rivolgere al patronato a cui bisognerà fornire tutta la documentazione necessaria ai fini della richiesta.
In questo modo, gli aventi diritto potranno beneficiare di un maggior numero di agevolazioni, tra cui un importo più alto dell’assegno unico. Di fatto, potranno presentare la domanda coloro i quali abbiano riscontrato una riduzione superiore al 20% del patrimonio complessivo del nucleo familiare rispetto all’anno precedente.
Isee corrente: a cosa serve e cos’è
L’Isee è l’attestazione che certifica la situazione economica del nucleo familiare prendendo in considerazione redditi e patrimoni riferiti a due anni prima. Il problema, però, è che spesso la situazione economica attuale non coincide con quella indicata nell’ultimo Isee. Da qui la necessità di segnalare un peggioramento della condizione economica attraverso il cosiddetto Isee corrente che si può richiedere, però, soltanto a partire dal 1° aprile di ogni anno. Ad ogni modo, attraverso questo strumento sarà possibile restituire una fotografia più veritiera della propria condizione patrimoniale.
Isee corrente: chi può richiederlo e come ottenerlo
Dal 1° aprile è possibile richiedere l’Isee corrente e così aggiornare i dati patrimoniali al 31 dicembre 2022 (anziché 2021) laddove rispetto all’Isee ordinario ne risulti una riduzione superiore al 20% del patrimonio complessivo del nucleo familiare. Ciò vale tanto per i patrimoni immobiliari che mobiliari (in tal caso, quindi, bisognerà reperire la documentazione riferita a saldi e giacenze aggiornate al 31 dicembre 2022).
In breve, chi può avanzare la domanda? Coloro che tra il 2021 (periodo preso in esame nell’Isee 2023 ordinario) e il 2022 hanno subito un peggioramento della condizione patrimoniale.
L’ISEE Corrente si può ottenere sia per una perdita dell’attività lavorativa e/o reddituale sia per una perdita del patrimonio. In caso di riduzione dell’attività lavorativa e perdita patrimoniale, nell’ISEE corrente potranno essere inserite entrambe al fine di ottenere un ISEE corrente che evidenzi il disagio rispetto alle variabili economiche dei due anni precedenti inserite sulla DSU ordinaria (ISEE ordinario).
Quali sono i documenti necessari per completare correttamente la richiesta ISEE Corrente?
Per richiedere l’ISEE Corrente sono necessarie le seguenti informazioni del dichiarante:
- Codice Fiscale e Documento d’identità del dichiarante
- Codice Fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non residente (se il figlio non è coniugato o se non ha figli o se di età inferiore a 26 anni)
- Contratto di affitto registrato (in caso di residenza in locazione)
- Patrimonio Mobiliare saldo degli ultimi 12 mesi (Conto Corrente, Carta Prepagata, Libretto di risparmio, conto deposito titoli ed obbligazioni, buoni fruttiferi, assicurazione sulla vita)
- Patrimonio Immobiliare degli ultimi 12 mesi (visura catastale di tutti i fabbricati e terreni ubicati in Italia e debito residuo del mutuo per acquisto di immobili)
- Eventuale Targa di autoveicoli, motoveicoli superiori a 500 cc, navi o imbarcazioni da diporto intestati al nucleo familiare
- Attività finanziaria posseduta all’estero
Validità Isee corrente, quanto dura?
Il modello Isee corrente potrà essere presentato dal 1° aprile di ciascun anno anche in caso di variazioni nel patrimonio, ed è valido fino al 31 dicembre.
In caso di Isee corrente valido, si verifica una variazione per uno dei componenti del nucleo famliare (come un nuovo lavoro o la percezione di nuovi trattamenti previdenziali o di assistenza o indennitari che non rientrano nel reddito complessivo ai fini IRPEF), è necessario presentare nuovo Isee corrente entro due mesi dall’inizio della variazione.
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