L’Assegno Unico Universale può essere percepito, oltre che da coloro che hanno il permesso di soggiorno, anche da coloro che hanno il permesso per protezione temporanea, come da coloro che sono in fuga dal conflitto in Ucraina. Lo specifica l’INPS nella circolare n. 41 del 07.04.2023.
Assegno Unico Universale
Abbiamo già parlato più volte dell’Assegno Unico Universale, ovvero il sussidio economico rivolto alle famiglie che hanno figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno d’età del figlio (mentre nel caso in cui il figlio abbia una disabilità, non vi sono limiti d’età.
L’assegno unico assimila le altre misure a sostegno della famiglia:
- il bonus premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani);
- l’assegno di natalità (bonus bebè);
- l’assegno al nucleo familiare con almeno tre figli;
- gli assegni familiari;
- le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Assegno Unico Universale esteso agli stranieri in fuga dalla guerra
A ricevere l’Assegno Unico universale sono anche i cittadini stranieri, in particolare possono ottenere l’assegno unico universale per i figli a carico:
- Gli stranieri nomadi, rifugiati politici o titolari di protezione internazionale equiparati ai cittadini italiani (art. 27 del D.lgs 19 novembre 2007, n. 251, e art. 2 del regolamento (CE) n. 883/2004);
- Coloro i quali posseggono la Carta blu, “lavoratori altamente qualificati” (art. 14 della direttiva 2009/50/CE, attuata con il D.lgs 28 giugno 2012, n. 108);
- I lavoratori autonomi, titolari di permesso (di cui all’articolo 26 del T.U.)
Con riferimento ai familiari di cittadini dell’Unione europea (UE), sono inclusi :
- Coloro i quali usufruiscono del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente
- Coloro i quali posseggono la carta di soggiorno o carta di soggiorno permanente (artt. 10 e 17 del D.lgs 6 febbraio 2007, n. 30)
- I familiari extra UE di cittadini stranieri che siano titolari di un permesso di soggiorno per ricongiungimento al familiare (artt. 29 e 30 del T.U.).
In aggiunta ai titoli di soggiorno già indicati sono da ritenersi utili i seguenti permessi:
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- Per Lavoro subordinato di durata almeno semestrale;
- Per Lavoro stagionale di durata almeno semestrale;
- Per Assistenza minori;
- Per Protezione speciale (rilasciato laddove sussistano pericoli di persecuzione o tortura in caso di rientro nel Paese di origine);
- Per Casi speciali (rilasciato a soggetti nei cui confronti siano state accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento).
Con la circolare n. 41 del 07.04.2023 fornita dall’INPS si hanno dei maggiori chiarimenti per quanto concerne il diritto al rilascio dell’Assegno Unico Universale anche a coloro che sono in fuga dal conflitto in Ucraina, sulla base di quanto previsto nell’articolo 4, comma 1, lettera g), del D.L. 85 del 7 aprile 2003, il quale recependo la direttiva 2001/55/CE “espressamente prevede la possibilità che vengano estese ai titolari di protezione temporanea misure assistenziali comprese quelle per l’assistenza sociale”.
Il permesso viene, quindi, rilasciato:
“alle persone provenienti dall’Ucraina in conseguenza degli eventi bellici in corso, ai sensi dell’articolo 2 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2022, tenuto anche conto delle previsioni di cui all’articolo 2 del decreto – legge 2 marzo 2023 n. 16, con le quali tali permessi di soggiorno sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2023” (Circolare Inps).
I permessi esclusi
Non sono, invece, inclusi tra i beneficiari dell’Assegno Unico Universale, coloro che sono titolari dei seguenti permessi:
- Attesa occupazione;
- Tirocinio e formazione professionale;
- Studio;
- Studenti, tirocinanti, alunni;
- Residenza elettiva;
- Visite, affari, turismo.
Procedura INPS per la domanda di Assegno unico
Con la presentazione della domanda online per l’Assegno Unico e Universale, la verifica del possesso dei requisiti elencati di cittadinanza viene attuata in sede di istruttoria automatizzata in collaborazione con il Ministero dell’Interno. Se non vi sono riscontri, la richiesta verrà posta in stato di Evidenza alla Struttura territoriale e il cittadino riceverà la sollecitazione a presentare la documentazione necessaria per l’esame della domanda.