Aggiornamenti reddito di cittadinanza. Nelle scorse ore, la piattaforma RdC è andata incontro ad un aggiornamento, in merito proprio agli imminenti cambiamenti sul Reddito di cittadinanza.
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Per molti percettori, luglio sarà infatti il mese dell’ultima ricarica, dato che come da disposizioni di legge, tutti i percettori RdC che non appartengono alle categorie “fragili” nel 2023 hanno diritto a sole 7 ricariche.
Adesso, la piattaforma RdC si è aggiornata con il seguente avviso:
Ma cosa significa? Cerchiamo di dare delle risposte
Aggiornamenti reddito di cittadinanza: le novità
In sostanza, si è semplicemente confermato quanto già detto nei mesi precedenti. Sette le mensilità concesse ai percettori RdC nel 2023, questo a prescindere da quando abbiano iniziato a percepirlo. Fatta eccezione per 3 categorie di nuclei familiari, ovvero quelli in cui siano presenti almeno un:
- over 60
- minorenne
- disabile
Queste persone, potranno invece fruire di RdC fino al 31 dicembre 2023, e dal 1° gennaio 2024 percepiranno l’assegno di inclusione. Facciamo degli esempi pratici per capire meglio chi non prenderà più RdC.
Clicca qui sotto e guarda il video completo contenente tutti i chiarimenti sulle novità RdC
Esempio 1: percepisco RdC da settembre 2022. In questo caso, nel 2023 avrò diritto a sole 7 mensilità, a prescindere che siano trascorsi o meno i 18 mesi canonici. Luglio, quindi, per me è l’ultimo mese utile, poiché le disposizioni di legge parlano di “sette mensilità nel 2023”, da gennaio a luglio.
Esempio 2: ho iniziato a percepire RdC da gennaio 2023. Anche per me, la settima mensilità coincide con luglio, e a luglio sarà appunto la mia ultima ricarica RdC.
Esempio 3: ho iniziato a percepire RdC da aprile 2023: per me la settima mensilità sarà ottobre, ultimo mese per cui per me sarà possibile ricevere RdC.
Esempio 4: sono un percettore RdC che all’interno del proprio nucleo ha un over 60, un minorenne o un disabile: percepirò il reddito fino al 31 dicembre 2023.
Esempio 5: persone con situazioni familiari ed economiche particolari che necessitano dell’intervento dei servizi sociali. Queste persone, alla scadenza del settimo mese, dovranno firmare il Patto per l’inclusione sociale.
I gruppi di persone appartenenti ai primi 3 esempi, dovranno sottoscrivere un Patto per il Lavoro, per essere affidati ai Centro per l’Impiego, e inizieranno a percepire il Supporto per la formazione.
Le persone quarto gruppo, invece, percepiranno RdC fino a dicembre 2023 senza necessità di sottoscrivere patto alcuno, per poi passare all’assegno di inclusione a gennaio 2024. Infine, le persone del quinto gruppo, dovranno sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale per percepire RdC fino al 31 dicembre 2023.
A dover firmare il Patto di Inclusione, sono quelle persone “non occupabili“, diverse però dai soggetti che rientrano nei criteri di ADI (diverse cioè dai nuclei familiari in cui siano presenti over 60, disabili o minori).
Cerchiamo di rispondere alle vostre domande.
Aggiornamenti reddito di cittadinanza: le vostre FAQ
Agosto è la mia ultima mensilità, poiché sono percettore da febbraio. Cosa devo fare?
In questo caso, il percettore RdC dovrà sottoscrivere un Patto per il lavoro presso i Centri per l’impiego, sempre ammesso che dai controlli non risulti appartenere alla categoria che va a affidata ai servizi sociali. In quel caso dovrà sottoscrivere un Patto di Inclusione.
Patto di Inclusione e Patto per il lavoro: quali sono le differenze?
Il Patto di inclusione viene firmato da coloro che per diversi motivi si trovano in condizioni di povertà e necessitano di percorsi di formazione volti al loro inserimento sociale e all’accompagnamento al lavoro. Si tratta quindi di persone che versano in una situazione di “confine”, più delicata, che non li rende immediatamente identificabili con gli occupabili.
Il Patto per il Lavoro, invece, si rivolge semplicemente alle persone che INPS ritiene occupabili e che quindi vanno indirizzate verso i centri per l’impiego per essere inserite immediatamente nel mondo del lavoro
Una persona che sottoscrive il Patto per l’inclusione ha diritto a RdC fino al 31 dicembre 2023. Chi invece sottoscrive il Patto per il lavoro al momento della scadenza dei canonici 7 mesi di RdC, passa invece al Supporto per la formazione.
Chi continuerà a percepire RdC fino a fine anno?
Riassumendo, continueranno a percepire RdC fino a fine anno:
- over 60
- disabili
- minorenni
- i nuclei familiari con situazioni particolari per le quali è necessario l’intervento dei servizi sociali e la sottoscrizione di un Patto di Inclusione
Come devo mettermi in contatto coi servizi sociali?
Non devi metterti in contatto coi servizi sociali, ma sono i servizi sociali che contatteranno te nel caso in cui ritengano che tu debba sottoscrivere un Patto di inclusione sulla base della tua situazione familiare
I servizi sociali , esattamente come i Centri per l’Impiego hanno la responsabilità di analizzare i requisiti anagrafici e valutare i bisogni dei cittadini.
Quanti risulteranno non occupabili, verranno pertanto chiamati dai servizi sociali per sottoscrivere il Patto per l’inclusione.
Cosa succede se non mi presento alla convocazione del Centro per l’impiego?
Quando un percettore RdC viene chiamato dal Centro per l’Impiego, è tenuto a presentarsi, salvo giustificazioni dell’assenza, pena la decadenza dal beneficio.
Chi è esonerato dalla chiamata dei Centri per l’impiego?
Possono essere esonerati coloro che abbiano carichi di cura verso soggetti di età inferiore a 3 anni, o verso componenti del nucleo familiare con disabilità grave.
Sono inoltre esonerati i:
- non autosufficienti
- i frequentanti corsi di formazione
- gli occupati a basso reddito
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