SDA, lo strumento di attivazione al lavoro che si sarebbe dovuto riferire a quelle platee di persone che non possedevano i requisiti per l’assegno di inclusione diventa Supporto per la formazione e il lavoro.
Supporto per la formazione e il lavoro: requisiti
Il nuovo sussidio, il supporto per la formazione e il lavoro, si rivolge ai nuclei familiari in cui sono presenti soggetti tra i 18 ed i 59 anni che vivono in povertà assoluta, con un valore ISEE non superiore a 6.000 euro annui, e che non hanno i requisiti per accedere all‘Assegno di inclusione.
La “novità” introdotta dal nuovo sussidio sta nel fatto che può essere utilizzato dai componenti che non siano calcolati nella scala di equivalenza di quei nuclei che percepiscono l’Assegno di inclusione, e in uno stesso nucleo più persone possono percepirlo.
Come già annunciato in precedenza, il percettore dovrà rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, e stipulare un patto di servizio mediante il quale il soggetto riceverà offerte di lavoro. L’interessato dovrà inoltre, ogni novanta giorni, dare conferma ai servizi competenti, anche in via telematica, di aver partecipato alle attività formative per lui predisposte.
Come già ribadito, la misura è personale. Perciò è possibile avere anche in una stessa famiglia più percettori della beneficio. La misura partirà dal 1° settembre.
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Un confronto con l’Assegno di inclusione
L’assegno di inclusione si rivolge a quelle famiglie in cui sia presente almeno un:
- minore di anni 18
- disabile
- over 60
E’ dunque consequenziale che molte famiglie potrebbero rimanere tagliate fuori, e per rispondere anche alle loro esigenze, il Governo ha infatti pensato al Supporto per la formazione, così da poter raccogliere una ulteriore platea di beneficiari.
L’assegno per l’inclusione si rivolge infatti a quei nuclei sostanzialmente ritenuti “fragili“, in cui sono presenti minori, disabili o over 60, a partire dal 1° gennaio 2024. In caso di “redditi nulli” il sussidio arriverà fino a 500 euro, moltiplicati per gli eventuali valori della scala di equivalenza.
I nuclei possono quindi arrivare a percepire, ad esempio, nei casi di un componente affetto da grave disabilità, fino a 1600 euro mensili.
Invece, più “moderato” l’importo del sussidio per la formazione e il lavoro, dove il massimo importo è di appena 350 euro, e il tempo di cui si può fruirne è di 12 mesi ( contro i 18 dell’Assegno di inclusione).
Si tratta di una “stoccata” al Reddito di cittadinanza, anche si può comunque dedurre l’impegno del Governo di dare un supporto alle “famiglie fragili”, fornendo loro un sussidio che di fatto, ad oggi, rimane praticamente del tutto identico al vecchio RdC.
Leggi qui il testo completo del Decreto Lavoro