Aggiornamento: consulta la nostra guida completa sull’assegno di inclusione QUI
Sono stati mesi un po’ di confusione, quelli relativi alla ristrutturazione del Reddito di cittadinanza ad opera del nuovo governo che hanno portato al nuovo Assegno di inclusione 2024. Mesi in cui si è passati dalla Mia (Misura di Inclusione Attiva) alla triade di Gil, Gal e Pal. Ma ora tutto sembra prendere una forma concreta: il nuovo Reddito di cittadinanza si chiamerà Assegno di Inclusione.
Scopriamo nello specifico di cosa si tratta.
Assegno di inclusione 2024: beneficiari e requisiti
A beneficiare dell’assegno di inclusione saranno i nuclei familiari con almeno:
- un over 60;
- una persona affetta da disabilità;
- un minore di anni 18.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Quanto al requisito reddituale, l’ISEE non dovrà superare i 9.360 euro, (venendo dunque accantonata l’idea di abbassare l’ISEE a 7.200 euro), mentre il reddito familiare non dovrà essere superiore a 6.000 euro annui.
I requisiti patrimoniali, invece, vedono il loro limite massimo in 30.000 euro per il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, il cui valore massimo ad ogni modo non potrà superare i 150.000 euro. Il patrimonio mobiliare, invece, dovrà essere inferiore a 6.000 euro annui, elevabili a 2.000 euro per ogni componente diverso dal primo (con un massimo totale di 10.000 euro, elevabile a 1000 euro in caso di presenza di minori).
Inoltre nessun componente potrà essere:
- in possesso (o comunque avere la disponibilità) di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc, o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc che siano stati immatricolati nei sei mesi antecedenti alla richiesta.
- intestatario di navi e imbarcazioni da diporto o di aeromobili di ogni genere.
Si noti anche come, in quei nuclei in cui uno dei componenti abbia rassegnato volontariamente le dimissioni dal lavoro nei 12 mesi precedenti, essi non potranno fruire del beneficio, così come non potranno fruirne quanti siano stati sottoposti a misure cautelari personali, a misure di prevenzione o sia stato condannato in via definitiva.
Abbassato il tempo di obbligo di residenza da 10 a 5 anni.
Scala di equivalenza
Il sussidio, per rispondere alle esigenze del nucleo familiare, potrà essere aumentato sulla base dei parametri della scala di equivalenza, moltiplicando dunque il sussidio base per il valore di riferimento della scala.
Ai diversi soggetti del nucleo familiare viene infatti attribuito un punteggio, che si prefigura come segue:
- +valore 1 per il richiedente;
- +0,5 per ogni componente con disabilità non grave (>= 75%)
- +0,4 per ogni componente over 60;
- +0,15 per minori fino a 2;
- +0,10 per i minori dal terzo figlio in poi.
Assegno di Inclusione: importi
Coloro che rientreranno tra i requisiti di cui sopra, potranno beneficiare di un sussidio fino a 500 euro al mese, elevabile ad altri 280 euro mensili per coloro che vivono in affitto.
Esempio: nucleo famigliare con 2 minori, più un over 60. In questo caso, dovremo moltiplicare il sussidio base per 1,19 (e cioè : 1 per il richiedente, 0,15 per i minori, più 0,4 per i componenti over 60).
Dunque: 500*1,19=595.
L’assegno viene erogato per diciotto mesi con possibilità di rinnovo previa la sospensione di un mese che già conosciamo. Dopo di che, potrà essere rinnovato per ulteriori 12 mesi.
Assegno di inclusione 2024: i percorsi di inserimento al lavoro
Il componente del nucleo familiare percettore di Assegno di inclusione che si trova in condizione di occupabilità deve iscriversi al Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) sottoscrivendo un patto di attivazione digitale. Una volta sottoscritto il patto, il beneficio viene erogato a partire dal mese successivo.
Trascorsi 120 giorni dalla sottoscrizione del patto digitale, dovrà presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali, e l’appuntamento andrà ripetuto ogni 90 giorni, pena la revoca del beneficio.
Anche gli altri componenti del nucleo tra i 18 ed i 59 anni attivabili al lavoro dovranno recarsi presso i centri per l’impiego affinché vengano inseriti in un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa, pena la revoca.
Il beneficio, inoltre, viene revocato se:
- gli abili al lavoro facenti parte del nucleo rifiutano offerte di lavoro a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi su tutto il territorio italiano;
- rifiutano un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale che non sia inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno, a patto che la retribuzione sia fissata nei minimi salariali previsti dai contratti collettivi.
- i componenti del nucleo declinano una offerta di lavoro a tempo determinato inferiore a 12 mesi e non inferiore a un mese non distante oltre 80 km da casa.
Oltre l’assegno di inclusione: il supporto per la formazione e il lavoro
Ma non solo Assegno di inclusione: quanti infatti non rientrino nei parametri per beneficiare dell’assegno di inclusione, possono beneficiare dello Strumento di attivazione al lavoro.
I requisiti di accesso al supporto per la formazione e il lavoro sono:
- età compresa tra i 18 e i 59 anni, ma senza i requisiti che li renderebbero eleggibili per l’assegno di inclusione; (quindi ad esempio per quelle persone maggiorenni e under 60 che all’interno del loro nucleo familiare non hanno né un minore né un over 60, né un disabile)
- un ISEE inferiore a 6000 euro annui.
I richiedenti, dopo aver inviato la richiesta in via telematica, dovranno recarsi presso il servizio per il lavoro competente e stipulare il patto di servizio personalizzato, dopo la sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Il richiedente verrà dunque iscritto ad una piattaforma attraverso la quale potrà ricevere offerte di lavoro e verrà inserito in progetti di formazione, la cui durata comunque non supererà i 12 mesi.
L’ammontare del sussidio, però, non supera i 350 euro mensili a differenza dell’assegno di inclusione, che invece ne conta 500 come sussidio base.