Riforma pensioni. C’è chi dice che la pensione sarà solo per i ricchi. Perché? Perché diventerà un lusso che non tutti potranno permettersi.
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E quando dico “non tutti” sarebbe meglio leggere “I millennials“. La generazione nata tra gli anni ottanta e la metà dei ’90, adesso nel pieno dell’età lavorativa, la pensione anticipata forse potrà vederla solo col binocolo.
Pensione anticipata ai Millennials: l’effetto Fata Morgana
Avete presente l’effetto Fata Morgana? Pura illusione. Pare sia questo alla base della riforma pensioni recente, che è stata fatta passare per un modo di anticipare la pensione della forza lavoro giovane di oggi, ma che in realtà si rivela nient’altro che un’arma a doppio taglio.
Perché? Perché lo scotto da pagare è alto, forse troppo, Vediamo perché.
Riforma pensioni: la legge Fornero
Le norme si applicheranno a quanti abbiano iniziato a lavorare almeno dal primo gennaio 1996, come vuole già la Legge Fornero. E fin qui, niente di male.
Saranno tutti lavoratori che rientrano nel sistema contributivo: prenderanno esattamente quanto versato di contributi.
I Millennials con la riforma Fornero potevano sperare di andare in pensione a 67 anni dopo almeno 20 anni di contributi, o a 64 anni sempre con 20 anni di contributi per quella anticipata. Nel primo caso, la sola condizione era di poter contare su un assegno di 1,5 volte quello sociale, quindi un minimo di 755 euro. Per la pensione anticipata, la condizione era quella di poter contare su un assegno di 2,8 volte quello sociale, e cioè un minimo di 1409 euro.
Con la riforma Meloni, i venti cambiano e lo fanno in peggio.
Con la riforma Meloni, il requisito per la pensione ordinaria è stato abbassato a 503 euro, ma quello per quella anticipata è stato alzato a 3 volte: parliamo di 1510 euro minimi.
A ciò vanno aggiunti, come va notare Repubblica:
- un tetto alla pensione pari a cinque volte la minima che ne limita l’importo fino ai 67 anni,
- una finestra di tre mesi dal raggiungimento dei requisiti,
- 20 anni di contributi non più fissi ma commisurati alla speranza di vita, quindi in crescita nel tempo
Vincoli necessari per la tenuta delle finanze, ma forse quasi irraggiungibili, oltre che possibili forieri di una natalità già ai minimi storici.
Ed è proprio per aiutare le maternità che il governo ha introdotto degli sconti per le madri lavoratrici, anche se, ad oggi, le attuali misure potrebbero seriamente pregiudicare le pensioni della forza lavoro giovane del Paese.
Il dietro front sulle pensioni dei medici
A fronte delle minacce di scioperi e uscite dal SSN, il Governo ha fatto dietro front sui tagli alle pensioni dei medici: “C’è stata un’incongruità”, ha fatto sapere Durigon, “che peraltro rischia di essere incostituzionale. Il governo sta lavorando perché questa norma venga espunta dalla manovra”.
I medici avevano protestato dopo l’ipotesi paventata circa i tagli, e, ha spiegato Durigon: “Il rischio lo corriamo nella sanità ma anche negli enti locali: rischiamo l’uscita repentina del personale che sta gestendo, per dire, le pratiche del Pnrr”
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