Stati pratica Reddito di cittadinanza: cosa sono e come interpretarli correttamente? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Innanzitutto, chiariamo un piccolo particolare: quando presentiamo la domanda per ottenere RDC e ci consegnano il numero di protocollo, riceviamo un sms di conferma da parte dell’INPS e da lì inizia il nostro percorso RDC.
Ma come interpretare i vari stati della nostra pratica? Scopriamolo insieme
Stati Pratica Reddito di Cittadinanza: tutti gli stati e come interpretarli
Questi sono gli stati iniziali che ci appariranno:
Completata
dopo aver presentato la richiesta, questo è il primo stato che ci apparirà e sarà la prova che la domanda sia stata compilata correttamente in tutti i suoi campi e a breve sarà presa in carico dall’INPS.
Acquisita
questo stato ci apparirà dopo un breve periodo di tempo dalla presentazione della domanda e significherà che essa è stata ricevuta dai sistemi INPS e sarà sottoposta alla verifica di tutti i requisiti che, se saranno soddisfatti, la faranno diventare accolta.
In lavorazione esito
Questo accade quando l’INPS da il via alle lavorazioni, ci apparirà questo stato che è temporaneo perchè dura qualche ora e precede la visualizzazione della lavorazione finale, con la mensilità che spetta al beneficiario RDC.
Al termine della lavorazione, avremo una serie di stati che ci faranno capire il risultato di tutte le verifiche. Questi saranno:
Accolta
La pratica ha superato tutti i controlli e ora si potranno ricevere i pagamenti a partire dalle prime lavorazioni disponibili. Il primo pagamento avviene intorno alla metà del mese, solitamente successivo a quello della presentazione della domanda.
A causa dei controlli incrociati tra INPS e vari enti istituzionali (Ministero della Giustizia, Guarda di Finanza, ANPR) e in seguito all’inasprimento dei requisiti richiesti dalla Legge di Bilancio 2023, lo stato “Accolta” può apparire anche dopo più di un mese dalla presentazione della domanda.
Il pagamento della seconda mensilità invece lo vedremo sempre a fine mese, solitamente intorno al 27 del mese.
Respinta
La pratica non è stata accolta per la mancanza di uno dei requisiti richiesti e perciò non è andata a buon fine. Si consiglia di verificare quale sia stato il requisito non rispettato per poter usufruire del sussidio così, se soddisfatto successivamente, si potrà ripresentare la domanda.
Terminata
Questo stato indica che abbiamo usufruito di tutte le 18 mensilità e bisogna attendere un mese prima di ripresentare domanda. Dal primo giorno del mese successivo a quello in cui terminiamo le 18 ricariche, possiamo fare domanda di rinnovo e otterremo il sussidio il mese successivo a quello della richiesta. Esempio. Termino le mensilità a Maggio. Dal 1 giugno posso richiedere il rinnovo.
Da metà Luglio riprendo i pagamenti RDC. Con la nuova Legge di Bilancio, però, i beneficiari RDC sono stati classificati come occupabili e non.
Per i primi il numero massimo di mensilità usufruibili sono 7. Per i non occupabili, ovvero per quei nuclei in cui sia presente almeno un componente minore, disabile o over 60, il numero massimo delle mensilità termina con il mese di Dicembre 2023.
Stati Pratica Reddito di Cittadinanza: i problemi che possono verificarsi
Mentre riceviamo i nostri pagamenti RDC possono verificarsi dei problemi in seguito ai controlli dell’Istituto. In particolare, ci sono degli stati per cui capiamo che qualcosa non va più bene con il nostro RDC. E questi sono:
Decaduta
Uno dei requisiti di legge non è più rispettato e non potremo più ricevere le nostre ricariche.
Possiamo verificare quale problema ci sia rivolgendoci al nostro CAF o contattando l’INPS, così appena torneremo a rispettare tutti i requisiti previsti dalla legge, potremo presentare una nuova domanda RDC.
Revocata
E’ stata rilevata qualche irregolarità da parte dell’INPS, perciò saranno necessari 18 mesi per ripresentare la domanda, che diminuiscono a 6 in caso di minori presenti nel nucleo familiare.
Quando la domanda viene revocata, il percettore è tenuto anche a restituire tutte le mensilità ricevute, in un’unica soluzione o anche rateizzando l’indebito.
Gli aggiornamenti di stato arrivano anche durante la percezione del sussidio
Durante il periodo in cui beneficiamo del sussidio, ci sono degli aggiornamenti che vengono richiesti dall’INPS per verificare se siamo ancora in possesso di tutti i requisiti che vengono richiesti per RDC, ovvero:
Sospesa
Il pagamento del nostro sussidio è stato sospeso per molteplici motivi, tra questi quello più ricorrente è la presenza di un indebito nei confronti dell’INPS, da saldare per intero prima possibile per ottenere nuovamente le ricariche.
Sospesa Per AC (“sospesa per approfondimenti in corso”)
Il sussidio RDC è stato sospeso a causa di verifiche INPS sul nucleo familiare: riguarda in particolare i nuclei mono-componente, costituiti da giovani under 26, che non fanno più parte del nucleo familiare di origine. Il controllo INPS è relativo al fatto che per vivere da soli, questi giovani devono dimostrare almeno uno di questi requisiti:
- fare reddito a sè per non risultare più a carico dei genitori ai fini IRPEF, e quindi avere un reddito superiore a 4.000 euro fino a 24 anni, mentre da 24 a 26 anni la soglia è pari a 2.840,51 euro
- essere sposati
- 1.avere figli.
Per risolvere questo problema, il percettore RDC può presentare ricorso all’INPS entro 30 giorni, ma solo dopo aver effettuato il riesame della propria DSU dove deve dimostrare di rispettare uno dei requisiti richiesti. Se questi saranno soddisfatti, il ricorso all’INPS andrà a buon fine e potrà continuare a percepire il sussidio.
In evidenza
Significa che la sede: L’INPS sta verificando i parametri del nostro modello ISEE presentato. È sempre consigliabile contattare l’INPS per avere la certezza che sia tutto ok.
In attesa rdc-com
L’INPS sta recependo eventuali modelli RdC-com esteso presentati, che dobbiamo fornire quando intraprendiamo un nuovo lavoro, ci sono modifiche nel nostro patrimonio o in tutti i casi che abbiamo descritto in un video precedente.
Accertamenti sulla residenza
Sono accertamenti per cui è richiesto l’aggiornamento del certificato di residenza e residenza storica, da richiedere all’Ufficio anagrafe del proprio comune, che provvederà a trasmetterlo all’INPS facendo sbloccare il nostro RDC, recuperando anche tutte le mensilità arretrate.
In pratica ciò che risulta all’ANPR, ovvero l’Anagrafe, deve coincidere con quanto dichiariamo in sede di DSU, e di conseguenza sull’ISEE.
In istruttoria
Sono in corso le verifiche da parte dell’INPS sulla domanda presentata. È consigliabile contattare l’INPS per capire se ci siano dati errati o problemi con alcuni valori richiesti.
Dati Anagrafici
Dallo stato appare rendicontazione in poste negativa e quindi non processata per via della carta che risulta non attiva. In realtà il problema non riguarda la carta RDC ma dei controlli INPS sull’accredito del sussidio, perciò bisogna attendere che l’Istituto termini le verifiche necessarie.