La fine del mese è alle porte, e questo per alcuni cittadini significa che è in arrivo la consuetudinaria erogazione del Reddito di Cittadinanza agli aventi diritto, prevista per il 27 gennaio.
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Tuttavia, il primo mese dell’anno è un mese “speciale” per ciò che concerne le ricariche del Reddito di Cittadinanza, e questo alla luce del fatto che entro il 31 gennaio va presentato un nuovo ISEE.
E’ per questo, dunque, che sono in molti i cittadini che si stanno domandando se l’erogazione avverrà sulla base del vecchio o del nuovo ISEE.
Vediamo insieme i dettagli.
RdC 2023, i pagamenti dal 27 gennaio: calcolo degli importi sul vecchio o sul nuovo ISEE?
L’importo del Reddito di Cittadinanza varia sulla base di diversi fattori, tra cui anche l’ISEE (Indicazione della Situazione Economica Equivalente).
Per quanto riguarda il mese di Gennaio, l’importo sarà pagato dal 27, (con lavorazioni a partire dal 25) e farà riferimento all’ISEE vecchio. Sarà poi a febbraio 2023 che verrà invece preso in considerazione l’ISEE nuovo, che va presentato, come detto poc’anzi, entro il 31 gennaio 2023.
RdC, lavorazioni dal 25 gennaio: l’importanza fondamentale dell’ISEE
L’ISEE è un documento estremamente importante, che permette all’INPS di controllare la situazione economica di un nucleo familiare al fine di poter verificare la sussistenza dei requisiti per diversi sussidi, bonus, e sostegni, tra cui anche il RdC.
Tra gli altri sussidi erogati dallo Stato sulla base dell’ISEE, ricordiamo anche l’Assegno Unico.
Dato che è un documento di fondamentale importanza, è perciò altrettanto fondamentale mantenerlo aggiornato, così da poter percepire gli importi esatti spettanti.
(Qui puoi trovare alcune informazioni utili sull’ISEE, e sulla differenza tra ISEE ordinario ed ISEE corrente).
L’ISEE è valido dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno, e per questo motivo, chi non l’ha ancora fatto dovrebbe affrettarsi a rinnovare l’ISEE per continuare a percepire il RdC.
Nel prossimo paragrafo, vediamo dunque entro quando sarà necessario presentare nuovo ISEE.
RdC gennaio 2023: quando fare nuovo ISEE?
Come sopra menzionato, l’importo del Reddito di Cittadinanza la cui erogazione è prevista dal 27 gennaio, farà riferimento al vecchio ISEE.
A partire da febbraio, invece, verrà utilizzato come riferimento il modello ISEE nuovo.
Chi invece percepisce l’Assegno Unico, ha ancora tempo fino al 28 febbraio per presentare nuovo ISEE, e i nuovi importi partiranno da marzo.
I cittadini hanno tempo fino al 31 gennaio per la presentazione di un nuovo ISEE. Per presentare l’ISEE 2023, è necessario compilare la DSU (Dichiarazione Sostituiva Unica). E’ un documento che va inserito obbligatoriamente nell’ISEE, e che include tutti i patrimoni e i redditi dei singoli componenti del nucleo familiare negli ultimi due anni. E’ grazie a questi dati che l’INPS è in grado di verificare se un nucleo familiare ha ancora diritto al Reddito di Cittadinanza.
Ma cosa può accadere se non si fa in tempo a presentare il nuovo ISEE? Il prossimo paragrafo ci dà alcune delucidazioni in merito.
Reddito di Cittadinanza 2023: cosa succede se non si rinnova l’ISEE
Abbiamo visto che l’erogazione del Reddito di Cittadinanza è programmata per il 27 gennaio 2023.
Abbiamo inoltre chiarito il fatto che l’ISEE va presentato entro il 31 gennaio 2023, ma cosa succede nel caso in cui non venisse presentato o venisse presentato in ritardo?
A volte possono infatti verificarsi piccoli ritardi nelle procedure, dovuti anche a problemi tecnici, quindi sarebbe meglio giocare d’anticipo per evitare spiacevoli sorprese. Cosa succede dunque in caso di ritardo? Si rischia di perdere il diritto al Reddito di Cittadinanza?
La risposta è no.
In caso di ritardo, infatti, il Reddito viene solo momentaneamente sospeso per “mancata documentazione valida”.
In questi casi, dunque, è bene che il cittadino si attivi quanto prima, inviando la DSU e aggiornando l’ISEE. Effettuati tali adempimenti, l’INPS procederà a erogare nuovamente il sussidio, anche retroattivamente.
Tuttavia, è opportuno ricordare in questa sede che le erogazioni potrebbero essere sospese fino a metà marzo, e che dunque, fino ad allora, i percettori del RdC potrebbero non ricevere alcun pagamento: meglio procedere perciò a effettuare tutti gli adempimenti in tempo utile, per non incappare in disguidi.
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