Rivalutazione pensioni 2024: il consiglio dei ministri ha approvato la manovra del 2024. Questo significa adeguamento del reddito per i pensionati con rendite più alte. L’aumento è dovuto ai meccanismi di perequazione, ossia agli adattamenti agli indici Istat della pensione.
Perequazione pensioni: cosa è?
La perequazione è un meccanismo attraverso il quale l’importo delle prestazioni pensionistiche viene adeguato all’aumento del costo della vita secondo gli indici ISTAT. La finalità è quella di non far perdere potere d’acquisto al trattamento pensionistico.
Rivalutazione pensioni 2024
Sarà di circa il 5,5-6% la rivalutazione delle pensioni, pare più sul 5,5 che sul 6, per risparmiare risorse da destinare ad altri aspetti dell’economia.
Per il 2023 (così come per il 2024) il l sistema degli scaglioni sarà dunque così suddiviso:
- 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo (2.102 euro)
- 85% per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.102-2.627 euro)
- 53%per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (2.627-3.152 euro)
- 47% per le pensioni tra 6 e 8 volte il minimo (3.152-4.203 euro)
- 37% per le pensioni tra 8 e 10 volte il minimo (4.203-5.254 euro)
- 32% per le pensioni oltre 10 volte il minimo (sopra 5.254 euro)
Va tuttavia notata una cosa: sulle fasce di rivalutazione sopra esposte bisogna applicare il tasso di inflazione annua. Dalla moltiplicazione del tasso di inflazione per le fasce di rivalutazione si ottiene, pertanto, il tasso effettivo di rivalutazione, il quale ogni anno viene corrisposto negli assegni.
Il decreto ministeriale 20 novembre 2023 ha fissato il tasso di inflazione per il 2023 in misura pari al 8,1% fissando quello provvisorio 2024 nella misura pari al 5,4%.
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Aumenti pensioni 2024
Vediamo ora quali sono stati gli aumenti per il 2023 e quali saranno, dunque, quelli previsti per il 2024. Coloro che prendono fino a 2.102 euro di pensione lorda al mese non sono stati oggetto di tagli: l’aumento è stato del 7,3%. Nel 2024, l’aumento per i primi nove mesi sarà invece del 5,5 per cento.
Coloro che percepiscono assegni superiori a 2.102 euro hanno avuto aumenti, ma di importo inferiore rispetto a quelli che avrebbero avuto se fosse stato applicato il vecchio metodo. Gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo hanno ottenuto un aumento del 5,6% invece del 7,3% dell’inflazione.
Facciamo alcuni esempi:
- Tra 5 e 6 volte il minimo: aumento del 3,87%.
- Tra 6 e 8 volte il minimo: aumento del 3,43%.
- Tra 8 e 10 volte il minimo: aumento del 2,70%.
- Oltre 10 volte il minimo: aumento del 2,34%.
Nel 2024 viene perciò ripetuta la stressa scala, ma con la sola differenza che vi sarà un un tasso di incremento iniziale più basso, per la prima parte del 2024, pari al 5,5%. Di conseguenza, anche le altre percentuali saranno più basse.