Il Bonus Mobili 2023, noto anche come “Bonus mobili ed elettrodomestici” consiste in una agevolazione IRPEF per chiunque acquisti mobili ed elettrodomestici che siano destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione viene calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.
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Nel corollario di bonus previsto per quest’anno, quindi, se ne aggiunge un altro, che va incontro a chi sostiene delle spese di ristrutturazione per le proprie unità immobiliari.
Bonus mobili 2023: chi sono i beneficiari e che lavori bisogna fare per ottenerlo?
A poter beneficiare del bonus mobili 2023 sono tutti coloro che acquistino, entro dicembre 2024, mobili ed elettrodomestici nuovi durante delle ristrutturazioni. Gli elettrodomestici devono essere di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.
Contestualmente all’acquisto di questi elettrodomestici, chi acquista deve aver realizzato degli interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Bonus mobili 2023: in cosa consiste?
Il bonus mobili 2023 permette una detrazione IRPEF del 50%, calcolata su un importo massimo di 10.00 euro per l’anno 2022. Da quest’anno, però, e per tutto il 2023, tale importo massimo è stato ridotto a 5000 euro.
Il limite massimo riguarda una singola unità immobiliare, ed è possibile per ogni contribuente richiedere più volte il beneficio, se eseguito su più unità immobiliari.
La detrazione è ammessa anche in caso di beni stati acquistati con un finanziamento a rate.
Bonus mobili 2023: linee guida dell’Agenzia delle Entrate
Per usufruire della detrazione Irpef del 50%, è necessario semplicemente esporre le spese sostenute per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici nell’apposito riquadro in fase di dichiarazione dei redditi
Tale detrazione va ripartita in dieci quote annuali. Per il bonus mobili, dunque, non è possibile lo sconto in fattura.
Come già sopra menzionato, l’Agenzia delle entrate ha precisato che la detrazione è valida solo per quei lavori iniziati dal 1° gennaio dell’anno precedente all’acquisto dei mobili: l’avvio dei lavori potrà essere provato dalle eventuali abilitazioni amministrative tramite la comunicazione preventiva all’Asl che indichi la data di inizio dei lavori.
Bonus mobili 2023: per quali mobili è valido?
La detrazione spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 per l’acquisto di mobili nuovi.
Quanto agli elettrodomestici, devono essere di classe non inferiore:
- alla classe A per i forni
- alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie,
- alla classe F per i frigoriferi e i congelatori,
Per i mobili invece, la detrazione opera nei casi di: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, credenze, poltrone, ma anche materassi e apparecchi per l’illuminazione. In generale, qualsiasi mobile all’interno della casa che costituisca necessario complemento d’arredo. Invece, non sono agevolabili: porte, infissi, pavimentazioni, tende e tendaggi.
Quanto alla tipologia di “spese” rientrano anche quelle sostenute per il trasporto e il montaggio, purché il pagamento di tali servizi avvenga sempre secondo mezzi tracciabili e comunque non tramite assegno.
Inclusi, inoltre, tutti i lavori di ristrutturazione che riguardino parti comuni di edifici come i condomini (es guardiole o portinerie).
Attestazione delle spese: sollo tramite bonifico o carta di credito
Ovviamente, per ottenere la detrazione le spese dichiarata in sede di dichiarazione dei redditi vanno comprovate. Per farlo, è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifico, carta di credito o debito. Non è invece ammesso il pagamento in contanti, né tramite assegno.
Sarà pertanto necessario conservare, a titolo di prova:
- l’attestazione del pagamento;
- le fatture di acquisto dei beni, complete della indicazione della natura del bene, della qualità e della quantità.
Ai fini della prova, è sufficiente anche lo scontrino, che, se riportante il codice fiscale dell’acquirente, ha valore di fattura a tutti gli effetti.
Una volta adempiuto a tutte queste prescrizioni, la detrazione potrà essere fruita, anche nel caso di immobli ed elettrodomestici acquistati all’estero.