La riforma stabilita con il Decreto Lavoro 2023 riporta numerose novità nel campo del lavoro. Il primo maggio, giorno iconico, è stato fissato un Consiglio dei Ministri per ottenere il via libera per i nuovi provvedimenti. L’approvazione della bozza del Decreto lavoro 2023 non poteva che avvenire durante la Festa del Lavoro.
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Cosa cambia con il nuovo Decreto Lavoro 2023
Tra le varie normative e i cambiamenti eseguiti dal Governo, c’è il taglio del cuneo fiscale fissato a maggio 2023. Si calcola fino al 4% per alcune categorie di lavoratori, quindi un ottimo vantaggio. Anche per le pensioni anticipate ci sono novità importanti: sarà possibile uscire dal mondo del lavoro 5 anni prima del tempo previsto.
Ma non è tutto qui, anche i bonus assunzione e i contratti a termine prevedono cambiamenti vantaggiosi. Senza dimenticare i provvedimenti che riguardano il Reddito di Cittadinanza e le innovative misure anti povertà che inizieranno dal 1 settembre 2023 e l’1 gennaio 2024.
Il Decreto lavoro 2023 non ha dimenticato le famiglie, infatti, sono inclusi ulteriori aumenti che saranno applicati sull’assegno unico e i bonus per le assistenti familiari come badanti e colf. Ma facciamo chiarezza analizzando ogni singolo cambiamento.
Stipendio in aumento per i dipendenti
Il nuovo taglio del cuneo fiscale aumenta lo sgravio fiscale dell’1-2% sui contributi ma solo per i dipendenti che hanno un reddito basso.
Questa disposizione potrebbe consentire un taglio del cuneo fiscale raddoppiato che cambia a seconda della tipologia del lavoratore.
Ecco come avviene:
- 3-4% per i dipendenti che percepiscono un compenso mensile minore di 1.923 euro, paga lorda;
- 2-3% per i lavoratori con uno stipendio che va dai 1.923 a 2.692 euro lordi mensili.
Il reale risparmio che si ottiene non significativo. Ad esempio, se un dipendente guadagna 1.000 euro, con il nuovo sgravio fiscale risparmia 10 euro mensili sui contributi.
Pensione anticipata, il contratto di espansione
Il contratto di espansione è stato rivalutato aggiungendo ulteriori novità. In particolare, con l’approvazione del Decreto Lavoro 2023, i dipendenti possono avere la possibilità di andare in pensione con 5 anni di anticipo.
Tale regolamento è valido fino al 31 dicembre 2025 grazie alla proroga che è stata aggiunta con le nuove normative. I dipendenti delle aziende che mettono in atto le manovre di riqualificazione tecnologica aziendale, possono fare domanda per ricevere il trattamento di previdenza sociale anticipato.
Reddito di cittadinanza, come cambia con Gil, Gal e Pal
Le alternative al Reddito di cittadinanza stabilite con il Decreto Lavoro 2023, sono previste a partire dal 1 settembre 2023.
Queste sono:
- Pal, Prestazione Accompagnamento Lavoro, dedicato a tutte le persone che sono in grado di lavorare e non riceveranno più l’assegno del Rdc oltre i 7 mesi;
- Gal, Garanzia Attivazione Lavorativa, agevolazione dedicata alle persone che possono lavorare e usufruiscono di Pal;
- Gil, Garanzia Inclusione, un aiuto per le famiglie in cui vi sono disabili o persone con più di 60 anni.
Aggiornamento al 2 maggio 2023: dopo la nuova bozza del decreto, su cui il governo ha lavorato ieri, 1° maggio, proprio per la Festa del Lavoro, Gil, Gal e Pal sono (nuovamente) stati rimpiazzati.
Al suo posto, fanno invece il loro ingresso l’assegno di inclusione (ADI) e SDA (Strumento di attivazione).
Il primo si rivolge a famiglie al cui interno vi è un over 60, un disabile o un minore. Il secondo alla fascia 18-59 anni, che per requisiti non rientrano nella fascia ADI. Per conoscere ulteriori dettagli, clicca qui.
Torna anche la pensione di cittadinanza
Un’altra grande novità voluta dal nuovo decreto è il ritorno della Pensione di cittadinanza. Infatti, l’assegno di inclusione sarò più alto per over 67 e per i disabili e arriverà a quota 630 euro.
Dopo l’assorbimento della pensione di cittadinanza nel RdC, dunque, la PdC fa il suo ritorno.
Contratti di lavoro a tempo determinato
Il Decreto Lavoro porterà novità anche nei contratti a termine. Prima di tutto la durata massima non deve superare i 12 mesi ma c’è la possibilità di rinnovare per un altro anno se ci sono i requisiti.
Ma quando è possibile rinnovarlo? Le situazioni che lo permettono sono queste:
- per necessità produttive, organizzative o per motivi tecnici;
- esigenze aziendali e contrattuali;
- sostituzione di dipendenti mancanti.
In alcuni casi è possibile prolungare la durata del contratto a tempo determinato fino a 36 mesi.
Bonus badante e assegno unico, le novità
Aumenti in arrivo per le famiglie monogenitoriali che percepiscono l’assegno unico, ma solo se il genitore ha un lavoro regolare. L’importo di maggiorazione è pari a 32,40 euro sarà aggiunta ai dipendenti con un
minore di 15 mila euro.In aumento anche i
dei giovani di età sotto i 30 anni. Gli imprenditori che seguiranno tale regola potranno usufruire di uno sgravio pari al 60% sui contributi per un anno se le assunzioni avvengono da giugno a dicembre 2023.Infine, per l’assunzione di badanti e colf per assistenza familiare, sarà aumentata la deducibilità contributiva con un massimale di 3.000 euro.
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